La Gazzetta dello Sport

Come “corridore” era il migliore Mai un Superbowl

Il running back fu premiato al College e poi Mvp nel 1973. Il primo a superare in un anno le 2000 yard. Resiste ancora un suo primato

- di Stefano Arcobelli

Lo chiamavano The Juice, Il Succo. Dinamico e potente, faceva parte di una linea offensiva nota come “The Electric Company”. Nel football, O.J. Simpson era un running back, doveva cioè correre tanto e forte. Diventò molto forte. Le ginocchia lo aiutarono a correre verso la gloria del football, il suo riscatto sociale, essendo nato in un ghetto, a Portero Hill, da genitori che divorziaro­no quasi subito. Il padre si dileguò e a lui mancò tanto nella crescita. Dopo essersi diplomato al liceo, O.J. si iscrisse al City College di San Francisco per un anno e mezzo, poi passò alla University of Southern California per il semestre primaveril­e del 1967. Mise subito in mostra le sue doti agonistich­e con i Trojans tanto da vincere l’Heisman Trophy nel 1968. A 21 anni venne premiato miglior giocatore dei College. Sposò Marguerite Whitley il 24 giugno 1967, mandandola a Los Angeles il giorno dopo le nozze in modo da poter cominciare a prepararsi per la stagione con la Usc che, in gran parte grazie a Simpson, vinse il campionato nazionale. Ricevette il trofeo lo stesso giorno in cui nacque la prima figlia, Arnelle. Nel 1969 O.J. fu la prima scelta assoluta dei Buffalo Bills al Draft. In Nfl disputò 11 stagioni. Nei Bills, rimase fino al 1978. Nel 1973 quel running back aveva superato il muro delle 2000 yard (2003) in stagione regolare: il primo a riuscirci in 14 partite. Fu eletto Mvp della Nfl. Poi si trasferì ai San Francisco 49ers per ritirarsi nel 1979.

Hall of Fame Nel 1985 entrò nel Tempio della Pro football Hall of Fame, il cui presidente di oggi, Jim Porter, lo ricorda così: «O.J. è stato il primo giocatore a tagliare un traguardo che molti pensavano non potesse essere raggiunto in una stagione di 14 partite quando ha superato le 2000 yard. I suoi contributi sul campo saranno conservati negli archivi di Canton in Ohio».

O.J. diceva di sé: «Ho fatto parte della storia del football. Se non avessi fatto altro nella mia vita, avrei lasciato il segno». Restano le cifre: 4 titoli per yard guadagnate di corsa (72-76), 11.236 yard in carriera, 76 touchdown segnati, 6 Pro Bowls disputati(la partita delle stelle del 1969, e dal 72 al 76) e due volte leader per i touchdown su corsa (73-75). È ancora suo il record di 141,3 yard corse a match nel 1973, il suo miglior anno. Non vinse mai, però, il Superbowl: era in un team non abbastanza competitiv­o. Nel 1977 fu il primo giocatore di football pro’ sulla copertina del magazine Rolling Stone. Nel 1978 il secondo atleta pro’ a presentare Saturday Night Live. Restò nel football nel ruolo di commentato­re tv, poi i guai...

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