INTER DA SCUDETTO INZAGHI CARICA SFIDA AL CAGLIARI CON VISTA MILAN
Inzaghi insiste: obiettivo titolo nel derby Senza Lautaro, guida Thuram a secco da 2 mesi Oggi in un San Siro strapieno si rivede Onana
Arriva l’ex Oristanio, capello ben pettinato da bravo liceale, ma all’orizzonte si vedono già le treccine pazze di Leao. A San Siro torna Claudio Ranieri, ma ci si immagina solo il momento in cui sarà Stefano Pioli a sedersi su quella stessa panchina. Insomma, l’Inter incrocia il Cagliari, ma in controluce compare solo e soltanto il Milan. Stasera i nerazzurri affrontano l’ultima curva prima del rettilineo della possibile gloria: lunedì 22 si potrebbe sgasare fino allo scudetto, ma prima bisogna girare l’angolo ed evitare rischi e cadute beffarde. Ad Appiano continuano, infatti, a ripetersi quanto sarebbe dolce toccare la seconda stella proprio nel derby, ma perché ciò possa accadere servono tre punti contro i sardi in lotta per la sopravvivenza in Serie A. L’ultima partita contro l’Udinese ha già fatto capire quanto sia rischioso giocare in questo momento contro squadre che devono salvarsi a ogni costo.
Diktat Simone Basterebbe l’esultanza friulana per comprendere le priorità di Simone Inzaghi e dei suoi ragazzi: è lontano nei ricordi lo scudetto del Diavolo di due stagioni fa, però resta una di quelle ferite che tornano sempre a procurare dolore. Già prima dell’ultima seduta di ieri il tecnico nerazzurro aveva ribadito a tutta la truppa un concetto nudo e crudo: vietato fare scherzi. Vietato privarsi della possibilità di avere una pallottola-scudetto contro i cugini tra otto giorni. Anche ieri le parole dell’allenatore alla squadra, rimasta in ritiro alla Pinetina per stare concentrata, sono state più o meno simili: il Cagliari va azzannato senza pensare alla voragine di 52 punti che separa le due formazioni in classifica. Tra l’altro, stavolta ai nerazzurri mancheranno due titolari e questo ha complicato la preparazioni: Benji Pavard e il capitano Lautaro hanno preso dei gialli di rabbia nei minuti finali a Udine e oggi guarderanno dalla tribuna perché squalificati. L’aspetto positivo è che né il francese né l’argentino rischieranno il posto nel derby, mentre la posizione di Mkhitaryan rimane pericolosamente in bilico. L’armeno è diffidato, un’altra ammonizione e addio Milan. Anche per questo Simone e lo staff stanno riflettendo parecchio: di solito rinunciare a Micki è proibito dai testi sacri dell’Inzaghismo, ma stavolta non si vogliono prendere rischi. Nessuna decisione sulla formazione è stata comunque presa e solo oggi il tecnico scioglierà gli ultimi dubbi, ma per una maglia in mezzo con Barella e Calha scalpita Frattesi, fresco di gol contro l’Udinese.
Carte mischiate Ieri ad Appiano è stata una giornata di prove e di carte mischiate: perfino Bastoni, ormai recuperato al 100%, si è alternato con Carlos Augusto. Il tecnico, che per la prima volta da metà settembre ha potuto allenare la compagnia al competo, Cuadrado compreso, dovrà comunque trovare sostituti per gli squalificati. Poche perplessità su Bisseck al posto di Pavard, mentre per il compagno di Thuram è ballottaggio serrato Arna-Sanchez. Proprio Marcus stasera attirerà parecchi sguardi perché il suo lungo digiuno preoccupa. Sono passati ben due mesi dall’ultimo gol del francese: il 16 febbraio contro la Salernitana prima dell’andata con l’Atletico, praticamente un’eternità. Adesso Thuram si trova a guidare un reparto senza il gemello Toro e si attendono segnali di risveglio. Ancor di più visto il solito pensiero nella testa di tutti, il Milan.
Toh, Onana Oggi a San Siro ci sarà pure un gran via vai di portiere: Sommer torna dopo l’errore in Friuli, mentre prima del match l’ex capitano Samir Handanovic riceverà una maglia con sopra il numero delle sue presenze in nerazzurro, 455. Tra l’altro lo sloveno ieri, inviato dai dirigenti, era a vedere Taremi a Oporto, mentre oggi a Milano ritroverà il collega che l’anno scorso gli ha sfilato la sedia. André Onana, dopo aver pareggiato a Bournemouth con lo United, è annunciato al Meazza. Sarà in tribuna non distante da Lautaro e Pavard, saluterà e tiferà i vecchi compagni: evidentemente, basta solo un anno di questa Inter per provocare nostalgia.