Sprint Lecce
Sansone-gol all’89’ Gotti vede la meta L’Empoli non brilla Lo scontro salvezza si decide nel finale Per il nuovo tecnico 7 punti in 4 partite
La bella mattina soleggiata di fede che riporta la statua di Sant’Oronzo al centro della piazza simbolo di Lecce a lui dedicata non può non avere una conclusione felice. Logico, quindi, che finisca con la squadra che Luca Gotti ha davvero rigenerato in trionfo per una vittoria arrivata a un minuto dal 90’ quando il pareggio per l’Empoli sembrava cosa fatta. E invece no. Sebastian Walukiewicz, difensore polacco, fin lì autore di una buona partita, molle, disattento, si è fatto rubare una palla dall’argentino Pierotti, entrato 40 secondi prima, e questi ha servito a Nicola Sansone il pallone del successo che lancia il Lecce verso la salvezza e mette nuovamente in allarme i toscani. Due cambi che decidono un gara delicatissima, uno spareggio. Anzi tre, perché la rimessa da cui nasce tutto è di Lorenzo Venuti, terzino gettato anche lui nel finale per dare l’esperienza nel recupero.
Svolta Ma pensare che il Lecce, che non ha più il dogma del 43-3, abbia ottenuto tre punti vitali solo con la magia finale sarebbe riduttivo. Prima bisogna raccontare quel che Gotti sta dando a una squadra che con lui ha ottenuto 7 punti: 2 vittorie e un pareggio perdendo solo col Milan a San Siro e tenendo la porta inviolata 3 volte. Perché, come ha spiegato Gendrey, la prima cosa che il tecnico ha fatto è stato parlare di “misure”. Tradotto: distanze tra i reparti. Che significa squadra corta, equilibrata, compatta. Che non fa passare nulla ed è, prima di tutto, attenta. Il Lecce ha subìto (gol) e dormito solo una volta al 4’ quando Cancellieri ha messo il turbo e servito Cerri. Ma la squadra si era distratta perché
● L’attore Andy Garcia protagonista al Via del Mare. Sta girando a Lecce il film “Under the Stars”. L’a.d. Sandro Mencucci gli ha donato una maglia giallorossa e ha scherzato via social: «Gli ho fatto un’offerta che non poteva rifiutare. Una giornata perfetta con il padrino». sull’azione precedente il bravo portiere Caprile era uscito dall’area con la palla in mano. Tutto lo stadio, forse anche l’attore Andy Garcia (premiato prima del via, sta girando un film qui) se n’era accorto, tranne l’arbitro Mariani e l’assistente Colarossi. La revisione col Var è durata quasi 5’. Quindi gol annullato.
Tattica Lecce sicuro in copertura che vuol dire anche attenzione massima da parte dei due mediani, Ramadani e Blin, un Gallo che sta diventando un giocatore vero, ma anche propositivo perché l’Empoli ha “chiesto” ai salentini di fare la partita. Sperando in qualche ripartenza, ma il Frecciarossa Cancellieri a un certo punto si è fermato e Cerri è rimasto solo a far la lotta. Cambiaghi e Niang non hanno dato la scossa come fecero i cambi col Torino. Il Lecce nella ripresa ha preso più coraggio, guadagnato angoli, provato a tirare con tutti. Le occasioni migliori con Gendrey e Baschirotto. Gotti ha inserito Sansone perché Almqvist non riesce più a dare gas come in avvio di stagione. Ha rallentato per poi accelerare. Credendoci fino alla fine. E negli scontri diretti serve questo spirito. L’Empoli si è difeso bene, trainato dal solito Luperto che tornava a casa, ma nelle ultime sei partite ha ottenuto solo tre punti nel finale rocambolesco col Torino. È un segnale che deve far riflettere perché il calendario è tremendo: Napoli, Atalanta, Frosinone, Lazio, Udinese e Roma. Nicola ha tanti attaccanti ma gol ne fa pochi. L’esperto Caputo non gioca più. Gotti non aveva Krstovic e Banda, ma ha trovato contributi da tutti, anche da quel Pierotti entrato al minuto 89 con cattiveria, come Gonzalez, Sansone e Venuti. «È cambiato tutto», dicono dallo spogliatoio. È vero, la testa è un’altra, l’equilibrio è stato trovato. Gotti è seguito. Ora occorre l’ultimo sprint: Sassuolo, Monza, Cagliari, Udinese, Atalanta e Napoli. La meta è a un passo.