Viñales supereroe
AL PILOTA APRILIA SPRINT PIÙ POLE MARQUEZ È 2° PECCO IN TILT AL VIA Maverick resta al comando per tutta la gara Bagnaia solo 8° Ducati ufficiali in difficoltà Martin è terzo battendo Acosta
Ha messo sulla mentoniera del casco il simbolo di Batman, omaggio anche ad Austin che, nella sua skyline notturna, è quanto di più simile assomigli alla Gotham City dell’Uomo pipistrello. Per come Maverick Viñales ha approcciato il weekend del GP delle Americhe, non è esagerato definirlo il supereroe sul quale l’Aprilia aveva puntato ciecamente nel momento della sua rottura con la Yamaha, e che ha poi continuato ad aspettare quando, tra mille alti e bassi, si intuiva che, il giorno in cui i suoi pianeti si fossero allineati, sarebbe diventato un cliente difficilissimo per tutti. Che le cose per Maverick si stessero mettendo bene lo si era visto già in Portogallo, quando lo spagnolo si era portato a casa la Sprint Race e poi era rimasto nella scia di Jorge Martin per tutto il GP, prima di venire tradito all’inizio dell’ultimo giro dalla rottura del cambio. Ma serviva una conferma e, per il momento, il Circuit of the Americas (Cota) l’ha data.
Ora ci siamo «È dal Qatar dello scorso anno che i miei ragazzi hanno trovato un ottimo bilanciamento della moto che mi ha permesso di essere molto veloce, ma Portimao mi ha dato ulteriori sicurezze. Vincendo lì la Sprint mi sono liberato di 7 chili di dubbi. Abbiamo imboccato la strada per lottare ogni weekend». Così parlava Maverick nella mattinata texana dopo essersi portato a casa una pole position straordinaria (il secondo, un altrettanto straordinario Pedro Acosta è finito a 328 millesimi!), un secondo più veloce di quella già record di un anno fa ottenuta da Francesco Bagnaia, chiaro segnale di come lui e la RS-GP sui saliscendi dai mille cambi di ritmo del Cota si trovassero a meraviglia. «L’obiettivo è prendere il liderato subito e scappare» aveva aggiunto ai microfoni di Sky in un mix di italiano e spagnolo, lanciando un chiaro messaggio a tutti. È stato di parola e, mentre subito alle sue spalle, in seconda fila, Bagnaia ciccava lo start, impennando nel momento del rilascio della frizione e perdendo metri e posizioni preziose che alla fine del primo giro lo vedevano solo 10°, Viñales scappava, trascinandosi dietro Marc Marquez e Acosta.
Gara solitaria Ma per lo Sceriffo di Austin – 7 vittorie in 9 partecipazioni – in crescita costante ma non più devastante come in passato, e lo Squalo della GasGas che ormai non è più possibile definire sorpresa, è stato subito chiaro come la lotta sarebbe stata solo per il secondo posto, con Marc bravo a resistere ai tentativi di Pedro, per poi allungare, consolidando la piazza d’onore nel momento in cui il connazionale è stato attaccato da Jorge Martin, che ha salvato una brutta qualifica (due cadute e 6° tempo) prendendosi un 3° posto – quinto podio in altrettante gare – che grazie alla giornata no dei rivali gli permette di allungare nella generale. Duelli che non hanno mai coinvolto Maverick, con la sua Aprilia ogni giro un po’ più lontana e imprendibile, grazie anche alla capacità del talento di Figueras di gestire meglio di tutti il calo della gomma posteriore morbida. «In inverno a Noale abbiamo lavorato tanto sulla frizione: nella MotoGP di oggi devi partire davanti e se sei davanti puoi fare un garone. Sto sognando e voglio continuare così. Ce lo meritiamo» gongola Viñales. Che oggi, e non potrebbe essere altrimenti, partirà ancora da favorito, alla caccia di quel primo successo con l’Aprilia in un GP che lo spagnolo sta dimostrando di meritare.
Giornata no È andato a letto felice, Viñales, molto meno Bagnaia, che venerdì mostrava una tranquillità assoluta, ma che in
qualifica non è andato oltre il quarto tempo (mai in prima fila quest’anno) e poi ha vissuto 10 giri di sofferenza, tra il via disastroso («Allo stacco la moto si è alzata e contemporaneamente la gomma dietro ha iniziato a scivolare») e una mancanza di grip che gli ha impedito di trovare ritmo: l’8° posto è poco più di un brodino. Pecco ci ha spesso dimostrato di essere l’uomo della domenica, ma è chiaro come in questo momento l’unico che riesca a estrarre il massimo dalla Ducati 2024 sia il solo Martin – già lontano 28 punti –, mentre lui ed Enea Bastianini (6° dietro la seconda Aprilia di Aleix Espargaro) continuano a faticare. La stagione è ancora lunghissima, dopo Austin il Mondiale troverà le piste europee e molti valori probabilmente cambieranno, ma contro un Martin così cattivo, un Marquez che sta completando l’apprendistato sulla Ducati e un Viñales finalmente solido e concreto, né Pecco né Enea possono più permettersi di perder tempo.
È un sogno. Voglio continuare così, su questo livello super Io e tutta la squadra lo meritiamo
Mi è servito qualche giro per capire come guidare con i problemi che avevo, anche se è Austin...