Zirkzee frenato, il gol smarrito e la pressione Bologna, ci sei?
Due gare senza reti, l’Europa da prendere: Motta chiede di reagire
Un dato va evidenziato come premessa: il Bologna non va k.o. dal 3 marzo (Inter) e nelle ultime 12 partite ha perso quell’unica gara proprio contro i nerazzurri. In effetti in tre cose il Bologna di Thiago Motta non è cambiato: la manovra (bella, chiara, scorrevolmente imprevedibile), la produzione offensiva in fatto di avvicinamento creativo alla porta avversaria e la rocciosità difensiva. Ma poi? Poi c’è che stanno venendo meno gli effetti sani e collaterali di una squadra che ha sempre fatto in un certo modo e per bene: è andata in gol tanto e con quasi tutti, cosa che non sta succedendo da qualche partita a questa parte.
La grandezza e i gol Per Thiago Motta e i suoi Cavalieri adesso comincia la vera prova di forza, sempre senza dimenticare che il Bologna è al quarto posto e che dovrà fare a meno dell’imprescindibile Lewis Ferguson. E mentre il n°1 Joey Saputo cerca di replicare la gloria antica («Il difficile viene adesso, per mantenersi a certi livelli - dice premiato da Confcommercio e Ascom -, ma i miei investimenti servono a far crescere il club, per l’amore che ho per questa squadra e perché vorrei vedere il Bologna grande come era una volta») resta solare una questione: il Bologna dovrà molto prosaicamente trovare gli sbocchi giusti per tornare al gol. Prima della trasferta di Frosinone, aveva realizzato ben 20 gol nelle precedenti 9 gare. Una grandinata, una media altissima. Poi, la frenata: due zero a zero di fila contro Frosinone e Monza ma anche 4 gol nelle ultime 5 gare.
Scioltezza e portierii Cosa succede allora? Succede che - ampliando lo spettro delle partite - nelle ultime 5 gare la squadraadra di Motta ha realizzato 3 gol allalla Sa-Salernitana e poi uno al 94’ proprioroprio con Fabbian all’Empoli. Laa sciol-scioltezza nel capitalizzare ognii occa-occasione si è un po’ persa, al nettotto del fatto che sono stati trovati trere por-portieri in forma strepitosa, da Capri-Caprile (crollato proprio all’ultimomo tiro) a Turati (parata strepitosa all 93’ su Ndoye) e Di Gregorio. Il tutto,to, poi, dipende da come lo si vuole guardare: in quelle cinque gare (Inter, Empoli, Salernitana appunto, Frosinone e Monza) il gol preso è uno, uno soltanto, quello di Bisseck; il che significa che la rocciosità della terza miglior difesa del campionato ha un senso pieno e rotondo. Ma dentro quegli stessi risultati - e al netto di una classifica che non è cambiata nell’ultima giornata in Zona Champions e dintorni- c’è pure che la spietatezza mostrata in quelle gare “da tre tiri in porta tre gol” pare svanita. Ed è anche su questo, sulla cattiveria sottoporta, che Thiago dovrà lavorare in maniera ancor più dettagliata: il momento è questo.
Joshua e la pressione Poi c’è il “wi-fi” balbettante: Joshua Zirkzee. Non segna dal 3 marzo al Gewiss Stadium, poi si è infortunato contro l’Inter e il ritmo si è momentaneamente rotto: qualche minuto a Frosinone, poi la titolarità col Monza, ma la croccantezza solita - di inventiva e spunto che portano al gol - ancora non si è rivista. Tutto gira più lento ma probabilmente per la gara di lunedì contro la Roma la scintilla di un tempo arriverà. E poi c’è la pressione. La pressione di mantenere una città, un club e una classifica felici conquistando un posto al sole della Champions: Motta vette del genere le ha vissute e quotidianamente lavora per far sì che non creino turbative. Sono cose inconscie: che a volte pesano più delle battaglie contro squadre che mettono il cosiddetto pullman davanti alla porta.