Incubo finito, è tornato a casa «Ora è tempo di recuperare»
«Ciao a tutti, è tempo per me di lasciare l’ospedale — ha detto Jonas Vingegaard —. Voglio ringraziare tutto lo staff medico che mi ha accudito così bene. E, inoltre, il mio grazie va a chi mi ha dato supporto morale. Ho ricevuto tanti messaggi, regali, disegni. Qualcosa che mi ha scaldato davvero il cuore. Ora è tempo di recuperare al cento per cento». Sono state queste le prime parole del 27enne danese - diffuse sui social dalla squadra, la VismaLease a Bike - all’uscita dell’ospedale universitario Txagorritxu di Vitoria, attorno a mezzogiorno. È stato dimesso ieri, come anticipato dalla Gazzetta, a 12 giorni quindi dalla tremenda caduta sul filo degli 80 all’ora giovedì 4 aprile, in discesa, nel corso della quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi. Vingegaard era stato trasportato in ambulanza con la maschera d’ossigeno e la diagnosi era stata severa. Frattura della clavicola destra, di diverse costole, una contusione polmonare e uno pneumotorace: mai il re degli ultimi due Tour de France aveva subito un infortunio così serio. Nelle prime foto diffuse ieri, comunque, aveva un buon aspetto: resta complessa la strada per essere pronto al via del Tour de France, 29 giugno da Firenze, anche perché il conto alla rovescia dice meno 73 giorni e soprattutto sarà difficilissimo presentarsi al cento per cento alla partenza della Boucle. Ma allo stesso tempo dare oggi per scontato che non ci sarà sarebbe azzardato: Jonas è un grande combattente e non lascerà niente di intentato. Tra l’altro, a quanto è filtrato, nei giorni di decenza non ci sono state complicazioni né per l’operazione alla clavicola né per il drenaggio dello pneumotorace e dunque ci sarebbe più ottimismo rispetto ai primi giorni.
Destinazioni «Non è qualcosa che intendiamo comunicare, perché riguarda la sfera privata»: la Visma ci ha risposto così alla domanda su dove si fosse diretto Vingegaard dopo avere lasciato l’ospedale. Così sono state fatte diverse ipotesi: per il quotidiano sportivo spagnolo AS, è stato usato per il trasferimento un aereo privato che ha fatto una prima tappa ad Annecy, in Francia. Mentre un’altra fonte ha riferito alla Gazzetta dell’uso di una macchina per spostarsi, assieme alla moglie Trine e alla figlioletta Frida. Due le opzioni per la destinazione finale: la Svizzera — negli ultimi tempi Vingegaard aveva preso casa a Lugano, tra l’altro a un km di distanza da... Vincenzo Nibali — oppure la Danimarca, secondo i media del suo Paese d’origine.