La Gazzetta dello Sport

«Atalanta non cambiare Ma occhio al Liverpool, merita sempre rispetto»

- di Matteo Brega

Ieri Glenn Stromberg si è concesso ai tifosi dell’Atalanta per 90’ all’Atalanta Store di Bergamo. Oggi lo svedese commenterà la partita per la tv svedese. Tutto a casa sua.

► Cosa l’ha impression­ata del 3-0 dell’andata contro il Liverpool?

«Più del risultato, il coraggio con cui Gian Piero Gasperini e la squadra hanno interpreta­to la serata di Anfield. Nel modo ormai divenuto tipico...».

► Cioè?

«L’“Atalanta way” l’ho ribattezza­to. A Anfield ho visto di persona le migliori squadre d’Europa giocare. Ma poche volte mi è capitato di assistere a una partita come quella dell’andata. Quel coraggio e quell’intensità non sono facili da ritrovare quando si affronta il Liverpool. Sarà rischioso, penserà qualcuno, ma è l’unico modo per giocarsela con i Reds a casa loro».

► E questa sera che partita sarà?

«Dovrà essere come quella dell’andata. Nel calcio non si può mai sapere. Tantissimi tifosi in questi giorni mi hanno fermato per strada e nei negozi a Bergamo per chiedermi se ormai la qualificaz­ione alla semifinale sia cosa fatta. Io penso che si debba avere rispetto ancora per il Liverpool, bisogna averne sempre. Rispetto che non deve tramutarsi in paura, ma in coraggio. Come ha dimostrato Gasperini all’andata».

► Ma almeno le percentual­i di passaggio del turno dell’Atalanta gliele posso chiedere?

«(sorride, ndr) Prima dell’andata dicevo il 20%; ora il 70%. Piedi per terra però. Serviranno calma e umiltà. Il Liverpool è capace di girare le partite».

► Il momento più delicato sarà l’avvio?

«Sarebbe importante non subire gol nei primi 15’. I giocatori del Liverpool vorranno tentare l’impresa, anche per il loro allenatore. Con Klopp che a fine stagione lascerà i Reds, daranno tutto. Ma l’Atalanta non deve attendere, deve giocare a viso aperto mantenendo il suo spirito».

► Uno spirito che ormai è riconosciu­to in giro per l’Europa...

«Giro spesso per commentare le partite e ormai l’Atalanta ha una sua dimensione europea. Sanno cosa significa giocare contro la Dea e cosa significa venire a giocare a Bergamo. Se la società e la squadra esistono sulla mappa del calcio internazio­nale lo si deve alla famiglia Percassi e a Gasperini. Entrambi hanno dato la mentalità e la struttura per competere a questi livelli».

► Il tridente dei Reds è il pericolo principale?

«Dire che tutta la squadra è un pericolo. Ovviamente Salah è il numero uno. Anche se dopo la Coppa d’Africa non è stato più così devastante, ma è uno che sa sempre fare gol. Occhio a Nunez, bravo ad andare in profondità, meno abile forse sotto porta. Poi c’è Diaz, perfetto per il gioco dei Reds. Il centrocamp­o è pieno di qualità e tecnica, mentre dietro Van Dijk resta uno dei migliori difensori del mondo».

► Giocare a Bergamo la gara di ritorno è un vantaggio?

«Senza dubbio. Credo che sarebbero serviti quattro stadi da 15 mila spettatori per contenere tutti coloro che avrebbero voluto esserci».

► Scamacca ormai sta segnando con regolarità: se l’aspettava?

«L’ho sempre difeso quando il West Ham lo acquistò. Era dubbiosa la critica inglese. Ha classe dentro e Gasperini lo sta facendo rendere al meglio».

► E giocare di sera nelle coppe europee aiuta lo spirito: lei si ricorda quei momenti?

«Non so perché: l’aria, il pubblico, il cielo, l’erba bagnata... Mi sentivo più forte e anche più veloce... pensi lei!».

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Ieri Glenn Stromberg a Bergamo nell’Atalanta store ha incontrato 150 tifosi atalantini per foto e autografi
ATALANTA.IT L’incontro con i tifosi Ieri Glenn Stromberg a Bergamo nell’Atalanta store ha incontrato 150 tifosi atalantini per foto e autografi

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