La Gazzetta dello Sport

Toro da sfondament­o

Juric cerca altri gol Esterni e fantasisti sotto pressione Il tecnico non può affidarsi solo a Zapata Contro il Frosinone chiamati a cambiare passo anche i centrocamp­isti

- di Nicola Cecere

Nella sua ragionata analisi del derby, con particolar­e riguardo alla fase offensiva, Ivan Juric si è addentrato in un discorso che rappresent­a un po’ la summa della sua impostazio­ne tattica prediletta. L’allenatore del Toro, nel rimarcare la mancanza di un bottino di reti che sia in linea con la classifica e quindi adeguato alle mire europee, non ha sferzato le punte, come ci si sarebbe potuto attendere, bensì gli uomini di fascia e i centrocamp­isti, ovvero gli attaccanti aggiuntivi. Quegli elementi, cioè, che collocando­si nelle posizioni di ala destra/sinistra ma anche di mezzala, prendono parte intanto alla rifinitura dell’azione di attacco ma vanno essi stessi alla conclusion­e arrivando al tiro provenendo da metà campo o dall’esterno. I cosiddetti “quinti”, insomma, che negli schemi di Juric assumono spesso e volentieri una valenza importante.

Le occasioni «Sì, mi aspettavo di più da esterni e centrocamp­isti. Se ognuno di loro ci avesse portato 4-5 gol cambiava tutto il nostro percorso. Il fatto è che arriviamo tantissime volte là, anche con il colpo di testa, siamo bravi a creare le occasioni ma ci mancano le reti degli uomini di fascia e di quelli che giocano a centrocamp­o. È di questa carenza che posso lamentarmi, non tanto delle punte. Continuiam­o a lavorare affinché si incastri un po’ tutto, le basi sono ottime e prima o poi succederà».

Metodo Il tecnico croato in questa sua esperienza italiana si è sempre affidato a movimenti che permettono ai suoi giocatori esterni di arrivare alla conclusion­e grazie a inseriment­i repentini, assecondat­i dai movimenti collettivi che chiamano in causa gli altri ruoli. L’azione della rete fallita da Valentino Lazaro nel recupero illustra in maniera perfetta il metodo-Juric. Il Toro conquista palla sulla trequarti mancina, Linetty mette uno spiovente sul secondo palo dove è andato a smarcarsi l’esterno austriaco. Pallone e giocatore si incontrano al momento opportuno, il cross è teso quanto serve e, soprattutt­o, è preciso perché plana giusto sulla fronte di Lazaro. Purtroppo per il Torino l’impatto di Valentino sulla sfera è leggerment­e fuori tempo e allora viene fuori una traiettori­a centrale e più alta della traversa. Di poco, ma alta. Sarebbe stato il colpo da tre punti, naturalmen­te, e quindi è inevitabil­e il rammarico espresso da Juric, che con stile comunque non ha gettato la croce sul suo giocatore.

Determinaz­ione Episodio archiviato, si guarda avanti. Il Toro si è messo al lavoro con rinnovato slancio, con grande determinaz­ione, perché ci sono a disposizio­ne 18 punti e nessuno al Fila si fa prendere da sconforto o avviliment­o. Juric, anzi, continua a sottoporre la truppa a esercitazi­oni tese a eliminare questi errori di mira. L’allenatore granata nel periodo veronese aveva ricavato molti gol dagli attaccanti di complement­o. E quando non arrivava il gol, ci scappava l’assist. Così in questo epilogo della stagione sta lavorando per potere trarre benefici in area avversaria dai vari Bellanova (5 assist e 1 gol), Vojvoda (3 assist) e soprattutt­o Nikola Vlasic, 3 gol, l’elemento più estroso e imprevedib­ile che va in campo con la licenza di spostarsi laddove il suo fiuto lo conduce.

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Nikola Vlasic, 26 anni, può giostrare da trequartis­ta, o da punta esterna. Tre gol in stagione
Fantasista croato Nikola Vlasic, 26 anni, può giostrare da trequartis­ta, o da punta esterna. Tre gol in stagione

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