La Gazzetta dello Sport

Xavi resta e spiega «Serviva una scossa Adesso siamo uniti»

L’allenatore ci ha ripensato dopo aver annunciato l’addio: «Mi sono sbagliato, non si ripeterà più»

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Da qualche anno nulla è normale nel Barcellona, e allora ecco l’ultimo giro di giostra, in senso contrario. Il 27 gennaio scorso Xavi aveva annunciato le sue dimissioni postdatate, al 30 giugno. Ieri è apparso in conferenza stampa con Joan Laporta per ufficializ­zare quanto era trapelato la notte prima: «Resto». Un’apparizion­e, quella del presidente e dell’allenatore, lunghissim­a e a tratti surreale: a un certo punto Laporta parlando di Xavi si è addirittur­a commosso.

La scossa Le motivazion­i date a corredo di questa curiosa inversione a U sono state di carattere umano, tecnico ed economico. «Resto perché sento l’appoggio di tutti – ha detto Xavi –. Club, giocatori, tifosi. Non è una questione di ego né di denaro, ma di fiducia. Quando dissi che me ne andavo ero convintiss­imo, così come ero sicuro che la squadra avesse bisogno di una scossa. E la reazione è arrivata. Ora sento che il progetto non è finito. Siamo migliorati e possiamo fare ancora meglio. Non è stata una decisione facile ma sento grande fiducia attorno a me e penso che possiamo fare grandi cose». E

Laporta: «Quella di Xavi è l’ennesima dimostrazi­one di ‘barcelloni­smo’. Ama profondame­nte questo club e questo club, come questa squadra, ha bisogno di stabilità. La giunta dirigente ha votato per la continuità di Xavi all’unanimità». Xavi ha aggiunto un altro paio di cose interessan­ti: «In gennaio mi sono sbagliato». E poi ha fatto una promessa al presidente: «Non si ripeterà più». E qui arriviamo a un paio di punti rilevanti. Il primo: Laporta ha detto che «le sconfitte hanno sempre delle conseguenz­e», e il monito suona sinistro. Perché se è vero che il Barcellona si avvia alla chiusura della stagione senza trofei, l’annata, già parecchio tribolata di suo, potrebbe farsi tragica se il club blaugrana dovesse lasciare al Girona il secondo posto che porta i milioni della Supercoppa di Spagna. Il Barcellona ha già perso quel pozzo di denaro che è il Mondiale per Club extralarge, e al momento ha appena due punti di vantaggio sul Girona e il 4 maggio deve andare a Montilivi, dopo il 4-2 dell’andata. Il secondo tema riguarda le condizioni poste alla continuità di Xavi: mercato ridotto all’osso e revisione del suo staff, con almeno un paio di innesti sicuri in ambito di preparazio­ne fisica e fisioterap­ia. Xavi resta fino al 2025 come da contratto, ma in questi 14 mesi al Barça potrà succedere di tutto.

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Da sinistro il ds. Deco, il presidente Laporta e il tecnico Xavi
Blaugrana uniti Da sinistro il ds. Deco, il presidente Laporta e il tecnico Xavi

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