La Gazzetta dello Sport

Viviani lancia Milan «Ha tutto, sarà lui il re delle volate»

A 8 giorni dal via della corsa rosa l’azzurro (assente) giudica i big degli sprint: «Johnny è favorito per il bis ciclamino, Kooij sorpresa»

- di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA

Può ripetere il mio Giro del 2018, quando vinsi 4 tappe. Lo vedo come il più regolare

In ascesa, mi piace molto. Per Milan è il rivale principale, la Visma può aiutarlo al meglio

È una certezza, se vince il primo sprint può fare un filotto e diventare pericoloso

Non aveva iniziato bene l’anno. Può vincere una tappa, ma non so se riuscirà ad arrivare a Roma

Stavolta nella mischia non ci sarà. Elia Viviani, che a Parigi 2024 punterà al terzo podio olimpico in pista nell’Omnium dopo l’oro 2016 e il bronzo 2021, non passerà per il Giro d’Italia verso i Giochi. Il piano-B di fatto scatta oggi con l’inizio dell’altura a Livigno (sicurament­e farà il Giro d’Ungheria dall’8 al 12 maggio), poi l’ultimo mese pre-Parigi tutto a Montichiar­i. Intanto, il 35enne veronese di Ineos-Grenadiers, l’azzurro più vincente in attività con 89 centri tra cui 5 tappe rosa, analizza il quadro dei velocisti più attesi alla corsa della Gazzetta: l’edizione 107 scatta tra 8 giorni, sabato 4 maggio con la Venaria Reale-Torino.

► Viviani, anzitutto quante opportunit­à prevede che abbiano gli sprinter?

«Sei. Più altre due che ci potrebbero essere, oppure no. Due situazioni in cui anche miei compagni come Pippo (Ganna, ndr) o Narvaez potrebbero giocarsi il successo».

► Cominciamo da Jonathan Milan: c’è grande attesa per capire se potrà confermare la maglia ciclamino vinta nel 2023. Come lo vede?

«Per me è lo sprinter più “concreto”, cioè quello che in tutte le volate ci sarà. Può ripetere la ciclamino, sì. Magari un Merlier lo può battere, magari un Gaviria in giornata pure... Ma difficilme­nte uscirà dai primi tre».

► Insomma, è in pole-position. Giusto?

«Sì. Certe salite le salta bene. E la Lidl-Trek ha costruito uno dei treni più forti con Consonni, Stuyven, Theuns. Jonathan può ripetere il Giro che feci io nel 2018 (4 tappe e la classifica a punti, ndr). Cioè dominare 3-4 volate e piazzarsi in quelle che perde. Lo vedo come il più regolare rispetto agli altri».

► Crede che sia cresciuto?

«Sì, ma ha margini ulteriori. Deve ancora aggiustare il tiro, poteva vincere di più in questi primi mesi nel 2024. Comunque ha già dimostrato che il Giro 2023 non era stato certo casuale. Il cambio di team gli ha giovato, la squadra ha costruito un progetto su di lui e Johnny ha risposto presente. È determinat­o».

► Poi, è atteso al debutto in un grande giro Olav Kooij. Che cosa ne pensa?

«Mi piace parecchio. Penso che sia il rivale principale di Milan per la ciclamino, o comunque la sorpresa. Pure lui, come Jonathan, è molto regolarist­a. Perde dallo sprinter puro, si è visto all’Uae contro Merlier, ma ne aveva piazzata comunque una vincente. Avrà Laporte al fianco, e la Visma non schiera un grande favorito per la generale: lo supporterà. Non avrà problemi sulle tre settimane. Da tenere d’occhio».

► Passiamo a Tim Merlier.

«Nel passaggio dalla Alpecin alla Soudal si è confermato. È una garanzia, un “cagnaccio”. Quando vince gli sprint, spesso li domina. Semmai ho qualche dubbio sulla tenuta per le tre settimane, e forse è meno supportato rispetto a Milan. Va molto “a periodi”. Se vince il primo sprint, se si sblocca subito, diventa pericoloso. Però potrebbe calare con l’avanzare del Giro».

► E Fabio Jakobsen?

«Non aveva cominciato bene la stagione. Ha lasciato la Soudal, ora è alla Dsm e al Turchia ha vinto, però non mi è sembrato super. Senza dimenticar­e che la terza settimana del Giro, rispetto a quella del Tour, è più dura per un velocista. Penso che per lui già vincere una tappa sarebbe un buon bilancio. Non so se arriverà al gran finale di Roma».

► Di altri nomi ce ne sono tanti. Quali vuole citare?

«Da italiano, vorrei vedere una conferma di Dainese. Se in una stagione ha vinto una tappa al Giro e una alla Vuelta, può conquistar­e 7- 10 corse all’anno. Bauhaus e Molano possono andare a segno, e mi piacerebbe che ci riuscisse Gaviria. Invece Ewan, sulla carta, è una incognita».

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 ?? ?? Su Olav Kooij
Su Olav Kooij
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Su Fabio Jakobsen
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Su Jonathan Milan
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Su Tim Merlier
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89 vittorie su strada
Olimpionic­o Elia Viviani, 35 anni, oro in pista a Rio 2016, 89 vittorie su strada

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