La Gazzetta dello Sport

Me la gioco COSÌ

LOPETEGUI STYLE 4-3-3 VARIABILE TERZINI “ALTI” E FALSO NOVE

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

L ’ADATTABILI­TÀ

Lo spagnolo si adegua sempre ai giocatori che ha, per questo può giocare con o senza un vero centravant­i

LE FIGURE CHIAVE

Non rinuncia mai a due esterni bassi che spingono e a un centrocamp­ista difensivo per l’ equilibrio

Il tecnico appartiene alla scuola basca di Xabi Alonso, Arteta, Emery e tanti altri Dalla Spagna al Siviglia, valorizza il talento dei suoi

Variazioni sul tema del 4-3-3. Questo il titolo della biografia tattica che si potrebbe scrivere su Julen Lopetegui, brillante rappresent­ante dell’eccellente scuola basca che in questi ultimi anni sta facendo benissimo tra Xabi Alonso, Arteta, Emery, Iraola, Imanol Alguacil e via dicendo. Lopetegui ha sofferto alti e bassi, le cose gli sono andate molto bene e parecchio male, ma nessuno può accusarlo di negligenza tattica, o di non capire di calcio. No. Julen al contrario ha saputo tirar fuori da situazioni assai complicate le sue squadre. Tre esempi su tutti: la Spagna post Del Bosque, il Siviglia a lungo orfano di Emery, il Wolverhamp­ton inabissato in zona retrocessi­one. L’ha sempre fatto a base di calcio, tirando fuori il meglio da gente che poi altrove ha funzionato molto meno. L’esempio più eclatante? Isco.

Gli esordi Julen ha avuto la fortuna di formarsi e formare, perché è stato per tanti anni nel sistema federale, e nel 2012 e nel 2013 ha vinto prima l’Europeo Under 19 e poi quello Under 21, il secondo in finale contro di noi, risultato finale 4-2 ottenuto con questo 11 di partenza, in rigoroso 4-3-3:

De Gea; Montoya, Bartra, Iñigo Martinez, Alberto Moreno; Thiago Alcantara, Illarramen­di, Koke; Tello, Morata, Isco. Come vedete c’è parecchia gente che poi ha fatto strada. Pubblichia­mo questa formazione, oltre ai 3 campetti che trovate a corredo, perché è un eccellente esempio del pensiero calcistico di Lopetegui. Che allora, 11 anni fa, era agli esordi.

Con o senza 9 E se vogliamo possiamo introdurre subito una delle caratteris­tiche tattiche principali del tecnico basco: la capacità di giocare con o senza un 9 puro. Qui c’era Morata, al Siviglia c’era il pennellone olandese Luuk De Jong (o il marocchino En-Nesyri), al Porto Jackson Martinez o Aboubakar, ma con la Spagna Isco, David Silva e Asensio si alternavan­o nella posizione di falso nueve, mentre nel Madrid c’era Benzema, che è un (fenomenale) caso a parte nella categoria. Lopetegui si è sempre adattato a ciò che aveva a disposizio­ne. Con la Spagna senza un grande attaccante di riferiment­o è arrivato a 20 partite senza sconfitte, con 16 vittorie, Isco nel 3-0 del Bernabeu all’Italia di Ventura sembrava messianico. E nel Siviglia il basco fu scelto da Monchi per rigenerare un club depresso e per dare forma a una squadra rivoluzion­ata dall’arrivo di ben 15 elementi nuovi. Julen si è rimboccato le maniche e in pochi mesi ha portato gli andalusi alla vittoria in Europa League nella finale contro l’Inter.

Terzini volanti La seconda caratteris­tica irrinuncia­bile è quella dei terzini che spingono, cosa che in una difesa a 4 comporta rischi maggiori e richiede applicazio­ne da parte di tutti i giocatori. Montoya (fugace passaggio in nerazzurro) e Alberto Moreno erano due grandi promesse che hanno fatto meno strada del previsto, ma in quella nazionale erano due treni. E per il prosieguo della carriera di Lopetegui che dire di Carvajal e Jordi Alba? O di Marcelo? E Jesus Navas? Persino Reguilon, poi affondato, ha giocato il suo miglior calcio con Julen tanto da guadagnars­i un gran contratto col Tottenham. Al Porto i laterali erano Danilo e Alex Sandro, i due juventini.

Il “pivote” Diretta conseguenz­a: un pivote difensivo che sia in grado di coprire una grande fetta di campo, molto intelligen­te tatticamen­te e con grande visione di gioco. Lopetegui è stato il primo ad apprezzare appieno le enormi doti di Casemiro, quando l’ebbe in prestito dal Madrid al Porto. Nell’Under 21 c’era Illarramen­di, per il quale il Madrid pagò 40 milioni preferendo­lo, inizialmen­te, a Casemiro. E poi ovviamente Busquets in nazionale, o Fernando nel Siviglia. Il pivote si abbassa tra i centrali per avviare l’azione, e salta al pressing in caso di perdita del possesso. Se i terzini spingono, gli attaccanti esterni si accentrano, tanto in fase di possesso come quando c’è da difendere. La cosa porta a una forte e immediata pressione in caso di perdita della palla, e a una circolazio­ne fluida e rapida della stessa in attacco. Da qui la possibilit­à di giocare senza un punto di riferiment­o preciso in area. O di appoggiars­i al ‘nueve’ quando c’è. Lopetegui ha sempre avuto ottime idee: non sempre è riuscito ad applicarle ma quando il messaggio è passato le sue squadre hanno ottenuto ottimi risultati.

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 ?? ?? Vincitore Julen Lopetegui alza l’Europa League vinta con il Siviglia nell’agosto 2020, dopo la finale contro l’Inter di Conte a Colonia: 3-2
Vincitore Julen Lopetegui alza l’Europa League vinta con il Siviglia nell’agosto 2020, dopo la finale contro l’Inter di Conte a Colonia: 3-2

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