La Gazzetta dello Sport

La fantasia non è al potere

CHIESA SFIDA LEAO FEDERICO DEVE CONVINCERE IL C.T. IBRA OSSERVA RAFA

- di Fabiana Della Valle e Alessandra Gozzini

Il bianconero Dall’inizio del 2024 3 gol totali: ma l’ultima rete in A risale a più di un mese e mezzo fa

Il rossonero Decisivo contro il Sassuolo ma inesistent­e nel derby: e i tifosi sono stanchi

Prova d’appello per i talenti di Juve e Milan L’azzurro vuole meritare la fiducia di Spalletti Il portoghese per riscattars­i in un big match

Non sarà un’ultima chiamata ma un pochino gli assomiglia. Juventus-Milan è anche nei piedi di due giocatori in grado di accenderla con la loro fantasia: Federico Chiesa e Rafael Leao, che stanno attraversa­ndo un momento non proprio esaltante. Crisi di gol (in realtà più per il primo che per il secondo), di gioco e di idee, come se l’interrutto­re si fosse spento all’improvviso. Chissà se la nobilità del match di questa sera all’Allianz Stadium, sebbene non metta in palio nulla più del secondo posto e dell’onore, riuscirà a risvegliar­ne il talento. Che servirà ad entrambi per aiutare le rispettive squadre a uscire dal

Corrente alternata Il Milan è la squadra contro cui Chiesa ha preso parte al maggior numero di reti in Serie A: 6, 3 gol e 3 assist come contro il Bologna, l’Udinese e il Sassuolo. Le statistich­e però dicono anche che nelle sue ultime quattro sfide contro i rossoneri in campionato non è stato coinvolto in nessuna marcatura: l’ultima volta che ha esultato contro il Diavolo è stato nella stagione 2020-21 con Andrea Pirlo in panchina, quando realizzò una doppietta a San Siro. Fu la sua annata più prolifica a livello realizzati­vo, chiusa con 15 centri di cui 8 in A (7 con la Juventus e una con la Fiorentina). Adesso è a quota 8 (7 in campionato) ma 5 sono arrivati nel vecchio anno. Dall’inizio del 2024 Fede ha trovato la porta 2 volte (3 contando anche la Coppa Italia) e l’ultima griffe in A risale a più di un mese e mezzo fa. Ai giocatorit­ori con i mez-mezzi di Chiesa (così comecome Leao) si chiede di essere decisivi nelle partite che pesanoo di più. Fede ha segnato soprattutt­otutto alle pic-piccole (Lazio e Napolipoli a parte) e nell’ultimo periododo il suo rendi-rendimento è stato a correnterr­ente alterna-alternata. Servirà qualcosaos­a in più in questo finale di stagione per convincere il c.t. azzurro Lucia-Luciano Spalletti, che inin autunno lo aveva definito il Sinnerinne­r dell’Ita-dell’Italia, a restituirg­li lee chiavi della Nazionale. «Chiesasa può sempre decidere una partitaita», lo ha lo-lodato Massimilia­noo Allegri, che salvo sorprese lo confermerà in coppia con Dusan Vlahovic, con

Kenan Yildiz arma da poter utilizzare a gara in corso.

Fascia al braccio Rafa Leao dovrà darsi una mossa, in tutti i sensi. I filmati dell’ultimo derby lo inchiodano: sono virali le immagini di Rafa in campo che passeggia mentre intorno avanza l’onda nerazzurra. Era già successo per due volte contro la Roma, e al terzo indizio che fa la prova i tifosi hanno polemizzat­o: Leao decide le partite di medio-basso profilo, l’ultima contro il Sassuolo, ma troppo spesso è stato assente nei big match. Quella contro la Juventus è la

migliore occasione per riscattars­i e anche l’ultima: la stagione si chiuderà senza altri scontri diretti. Nello stadio della Juve Rafa avrà un’ulteriore responsabi­lità: la fascia di capitano al braccio. Pioli conferma e aggiunge: «Sta vivendo il momentoto come tutti i suoi compagnipg e come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiar­e. Non ci resta che reagire con le prossime partite». Pioli ha di nuovo teso la mano a Leao: lo aveva fatto dopo la pessima prestazion­e

nell’andata dei quarti di Europa League contro la Roma. Tre giorni dopo, a Reggio Emilia, Rafa sembrava destinato alla panchina: un po’ per riprendere fiato, un po’ per scelta tecnica. Per risollevar­e gambe e umore, l’allenatore non lo aveva risparmiat­o: dentro dall’inizio e il 10 che ripaga con gol e altre buone iniziative. Prima ancora Pioli aveva scelto Leao capitano contro il Verona, a settembre scorso. Una decisione simbolica: Rafa era in crisi dopo il tentativo fallito di colpo di tacco nella partita di Champions contro il Newcastle, conclusa senza gol.

Ibra osserva Più che Pioli, a fine corsa, Leao deve convincere Ibra, che invece sta iniziando la sua nuova carriera da dirigente rossonero. Zlatan aveva accolto Rafa nel suo giro, un ragazzo di talento che Ibrahimovi­c criticava o applaudiva a seconda della necessità. Leao ha riconosciu­to l’importanza dell’ex compagno nella sua crescita profession­ale. Ora però, più che di applausi è il momento delle critiche: se i tifosi rossoneri sono stufi di vedere Leao senza cattiveria, Ibra non può certo essere soddisfatt­o. Lo spirito viene prima del talento: è uno dei presuppost­i su cui Zlatan ha costruito la propria carriera. E più di tutti Rafa sa che è meglio non farlo arrabbiare... Ibra lo osserverà dalla tribuna, LLeao deve tornare a meritare nnuovi applausi.

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INSIDEFOTO LIVERANI Strappi e varietà Federico Chiesa, 26 anni, è alla sua quarta stagione con la Juventus: 124 presenze e 30 gol; Rafael Leao, 24, portoghese, 5 anni al Milan: 205 gettoni e 56 reti
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