La fantasia non è al potere
CHIESA SFIDA LEAO FEDERICO DEVE CONVINCERE IL C.T. IBRA OSSERVA RAFA
Il bianconero Dall’inizio del 2024 3 gol totali: ma l’ultima rete in A risale a più di un mese e mezzo fa
Il rossonero Decisivo contro il Sassuolo ma inesistente nel derby: e i tifosi sono stanchi
Prova d’appello per i talenti di Juve e Milan L’azzurro vuole meritare la fiducia di Spalletti Il portoghese per riscattarsi in un big match
Non sarà un’ultima chiamata ma un pochino gli assomiglia. Juventus-Milan è anche nei piedi di due giocatori in grado di accenderla con la loro fantasia: Federico Chiesa e Rafael Leao, che stanno attraversando un momento non proprio esaltante. Crisi di gol (in realtà più per il primo che per il secondo), di gioco e di idee, come se l’interruttore si fosse spento all’improvviso. Chissà se la nobilità del match di questa sera all’Allianz Stadium, sebbene non metta in palio nulla più del secondo posto e dell’onore, riuscirà a risvegliarne il talento. Che servirà ad entrambi per aiutare le rispettive squadre a uscire dal
Corrente alternata Il Milan è la squadra contro cui Chiesa ha preso parte al maggior numero di reti in Serie A: 6, 3 gol e 3 assist come contro il Bologna, l’Udinese e il Sassuolo. Le statistiche però dicono anche che nelle sue ultime quattro sfide contro i rossoneri in campionato non è stato coinvolto in nessuna marcatura: l’ultima volta che ha esultato contro il Diavolo è stato nella stagione 2020-21 con Andrea Pirlo in panchina, quando realizzò una doppietta a San Siro. Fu la sua annata più prolifica a livello realizzativo, chiusa con 15 centri di cui 8 in A (7 con la Juventus e una con la Fiorentina). Adesso è a quota 8 (7 in campionato) ma 5 sono arrivati nel vecchio anno. Dall’inizio del 2024 Fede ha trovato la porta 2 volte (3 contando anche la Coppa Italia) e l’ultima griffe in A risale a più di un mese e mezzo fa. Ai giocatoritori con i mez-mezzi di Chiesa (così comecome Leao) si chiede di essere decisivi nelle partite che pesanoo di più. Fede ha segnato soprattuttotutto alle pic-piccole (Lazio e Napolipoli a parte) e nell’ultimo periododo il suo rendi-rendimento è stato a correnterrente alterna-alternata. Servirà qualcosaosa in più in questo finale di stagione per convincere il c.t. azzurro Lucia-Luciano Spalletti, che inin autunno lo aveva definito il Sinnerinner dell’Ita-dell’Italia, a restituirgli lee chiavi della Nazionale. «Chiesasa può sempre decidere una partitaita», lo ha lo-lodato Massimilianoo Allegri, che salvo sorprese lo confermerà in coppia con Dusan Vlahovic, con
Kenan Yildiz arma da poter utilizzare a gara in corso.
Fascia al braccio Rafa Leao dovrà darsi una mossa, in tutti i sensi. I filmati dell’ultimo derby lo inchiodano: sono virali le immagini di Rafa in campo che passeggia mentre intorno avanza l’onda nerazzurra. Era già successo per due volte contro la Roma, e al terzo indizio che fa la prova i tifosi hanno polemizzato: Leao decide le partite di medio-basso profilo, l’ultima contro il Sassuolo, ma troppo spesso è stato assente nei big match. Quella contro la Juventus è la
migliore occasione per riscattarsi e anche l’ultima: la stagione si chiuderà senza altri scontri diretti. Nello stadio della Juve Rafa avrà un’ulteriore responsabilità: la fascia di capitano al braccio. Pioli conferma e aggiunge: «Sta vivendo il momentoto come tutti i suoi compagnipg e come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare. Non ci resta che reagire con le prossime partite». Pioli ha di nuovo teso la mano a Leao: lo aveva fatto dopo la pessima prestazione
nell’andata dei quarti di Europa League contro la Roma. Tre giorni dopo, a Reggio Emilia, Rafa sembrava destinato alla panchina: un po’ per riprendere fiato, un po’ per scelta tecnica. Per risollevare gambe e umore, l’allenatore non lo aveva risparmiato: dentro dall’inizio e il 10 che ripaga con gol e altre buone iniziative. Prima ancora Pioli aveva scelto Leao capitano contro il Verona, a settembre scorso. Una decisione simbolica: Rafa era in crisi dopo il tentativo fallito di colpo di tacco nella partita di Champions contro il Newcastle, conclusa senza gol.
Ibra osserva Più che Pioli, a fine corsa, Leao deve convincere Ibra, che invece sta iniziando la sua nuova carriera da dirigente rossonero. Zlatan aveva accolto Rafa nel suo giro, un ragazzo di talento che Ibrahimovic criticava o applaudiva a seconda della necessità. Leao ha riconosciuto l’importanza dell’ex compagno nella sua crescita professionale. Ora però, più che di applausi è il momento delle critiche: se i tifosi rossoneri sono stufi di vedere Leao senza cattiveria, Ibra non può certo essere soddisfatto. Lo spirito viene prima del talento: è uno dei presupposti su cui Zlatan ha costruito la propria carriera. E più di tutti Rafa sa che è meglio non farlo arrabbiare... Ibra lo osserverà dalla tribuna, LLeao deve tornare a meritare nnuovi applausi.