La Gazzetta dello Sport

«Bayer dominante ma la Roma è bella De Rossi-Xabi: sarà spettacolo»

L’ex romanista sarà all’Olimpico giovedì «Il Leverkusen ha sempre in mano le gare, in finale chi giocherà meglio»

- di Pierfrance­sco Archetti

Il gialloross­o È un amico da non so quanto tempo. Ci scriviamo messaggi, sono felice per lui

Il “tedesco” Allena come giocava, ha un grande stile e ha migliorato tanti giocatori

Cos’è cambiato in un anno? Gioco aggressivo, sembra quello del Bayern di Guardiola

Wirtz Il nostro pupillo anche in nazionale, fuoriclass­e. Lui fa davvero la differenza

I gialloross­i meritano la Champions, squadra diversa rispetto a quella di Mourinho

II passato bussa di nuovo, ma sarà bello rivederlo «Sarò all’Olimpico con la famiglia, mia moglie Sabrina, romana, due dei miei figli, Greta e Kevin. Io, loro, Roma, la Roma e il Leverkusen. Bello. Una partita con tanto amore. Ma non chiedetemi pronostici, è sempre difficile, sono anche mezzo romano». Rudi Voeller, 64 anni, ex giocatore e allenatore gialloross­o e anche del Bayer, con cui poi ha proseguito la carriera dirigenzia­le, due anni fa aveva lasciato le cariche operative del club per una tranquilla pensione, rimanendo nel consiglio di sorveglian­za, ma continuand­o a vivere nel club, anche come base operativa. Poi la Nazionale uscita a pezzi dal Mondiale in Qatar lo ha chiamato in aiuto. L’ex centravant­i mondiale nel ‘90 ha accettato il ruolo di direttore delle nazionali, quello che era di Oliver Bierhoff, e veleggia verso l’Europeo di casa fresco di un rinnovo che lo terrà legato alla federcalci­o almeno fino al 2026. Così ha congelato la sua carica al Bayer, lavora da pendolare tra Francofort­e e Leverkusen, ma il suo rapporto con squadra, dirigenti e allenatore è ancora stretto.

► Buongiorno signor Voeller, giovedì prossimo il Leverkusen incontra la Roma in semifinale di Europa League, proprio come un anno fa: quanto è diverso da quello della stagione scorsa?

«Innanzitut­to sta vivendo un momento eccezional­e, ha vinto il campionato tedesco per la prima volta, si può immaginare. In ogni posto della Germania in cui vado si compliment­ano per il gioco, tutti riconoscon­o che non è stata una questione di fortuna, casuale o altro. E poi ci sono altri protagoo nisti, rispetto alla semifinale in cui passò la Roma».

► Cosa possono dare in più?

«Il Bayer in questa stagione ha messo in rosa gioocatori importanti, penso a Granit Xhaka, centroocam­pista, che è il grande leader di questa squadra. ra. Poi Victor Boniface, Alex Grimaldo, Patrik Schick, ck, con cui abbiamo parlato anche nei giorni scorsi rsi della Roma. E tanti altri. Nella primavera scorsa va ricordato che l’allenatore era qui da pochi mesi, si, adesso invece ha fatto una stagione completa e sii è visto. Xabi Alonso è il miglior acquisto che si poteteva fare. Io vedo le partite in casa, in trasferta non on vado, ma dal vivo ti accorgi sempre di un gioco co incredibil­e»

► Perché?

«Perché è un calcio dominante. Sembra proprio rio quello di Pep Guardiola quando arrivò in Bundedesli­ga, al Bayern. Il Leverkusen ha sempre in mano no la partita, dal primo all’ultimo secondo. Sempre pre aggressivo. Non è un caso se in tutta la stagione ne finora non ha ancora perso una partita in tutte le competizio­ni».

► Xabi Alonso è diventato subito una star fra gli allenatori: visto da vicino, com’è, come lavora?

«Bravissima persona, sempre corretto, allena come giocava, ha un grande stile. E ha migliorato tanti giocatori. Penso a Jonathan Tah, il difensore centrale: con Xabi Alonso ha fatto un salto in avanti incredibil­e. Ma non è l’unico».

► Oltre alle mosse del tecnico, un nome sopra agli altri da temere?

«Florian Wirtz, il nostro pupillo anche in nazionale, è un fuoriclass­e: è ancora migliore rispetto all’anno scorso, lui fa davvero la differenza»

► E’ stato sorpreso anche lei dalla stagione o già aveva visto qualcosa di importante in sviluppo?

«Che potesse lottare per il nostro scudetto si era capito anche in estate, ma vincerlo in questa maniera non se lo aspettava nessuno. In tutte le partite che ho visto erano sempre vittorie meritate, soltanto lo Stoccarda lo ha messo in difficoltà, nella sfida di coppa era alla pari».

► Daniele De Rossi prenderà appunti: come giudica la sua avventura sulla panchina romanista?

«Sono contento per la Roma, per Daniele. Ci siamo scambiati alcuni messaggi, compliment­i vari. Siamo amici non so da quanti anni. E’ un bravissimo ragazzo e sta diventando anche un grande allenatore. Sono felice se arriva in Champions League, lo merita».

► Ha visto giocare la sua Roma?

«Sì. l’ho già vista un paio di volte: mi è piaciuta, gioca in un modo diverso da quello di Josè Mourinho».

► Perché?

«I giocatori sono molto disciplina­ti in campo, hanno un sistema e una tattica chiara: sarà difficile anche per il Leverkusen, che probabilme­nte avrà più possesso palla, però sono sicuro che si dimostrerà una sfida ad alto livello, proprio da semifinale europea, bella per la gente»

► E lei come la vivrà?

«Sono stato invitato dal Leverkusen per questa trasferta. Sono contento di vedere una partita all’Olimpico, con questi tifosi eccezional­i, con questo spettacolo straordina­rio. Sono felice, perché anche per me è qualcosa di particolar­e. Sarà anche questa volta una sensazione strana, per quello che ho fatto a Leverkusen e perché la Roma per me è una storia indimentic­abile, e in città sono nati anche tre dei miei cinque figli. Spero che sia una bella partita anche al ritorno, qui in Germania. Andrà in finale chi avrà giocato meglio e avrà così meritato il passaggio del turno».

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Rudi Voeller, oggi 64 anni, ai tempi in cui guidava l’attacco della Roma. Adesso tornerà da spettatore interessat­o
Il passato gialloross­o Rudi Voeller, oggi 64 anni, ai tempi in cui guidava l’attacco della Roma. Adesso tornerà da spettatore interessat­o
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