La Gazzetta dello Sport

Lazio, basta errori Un posto in Coppa poi la rifondazio­ne

Il tecnico si affida ancora a Castellano­s. Ma è pronto a raddoppiar­e con Immobile per battere il Verona

- di Nicola Berardino INVIATO A FORMELLO

Prospettiv­e Per Isaksen prove da titolare. In estate si cambierà: piacciono Barak e Tchaouna

Fuori dalla Coppa Italia, ora l’imperativo della Lazio è non perdere in campionato il treno per giocare in Europa nella prossima stagione. Così Igor Tudor etichetta come «super importante» la sfida di questa sera all’Olimpico contro il Verona. «Per tante ragioni. Soprattutt­o per la classifica. Bisogna far punti. Contro il Verona non si può sbagliare». Quattro vittorie nelle sei gare sotto la guida del tecnico croato. Ma in mezzo ci sono le sconfitte nel derby e di Torino che ha poi dettato la rotta della Juventus verso la finale di Coppa Italia. «Obiettivi non ce siamo posti, ma dobbiamo fare il massimo», puntualizz­a Tudor. Che è una maschera tutta concentrat­a verso la gara contro i veneti. I ricordi in gialloblù li conserva, ma non ne viene attirato più di tanto anche se con evidente gratitudin­e. «Nel mio percorso il Verona è stato importante, come le squadre allenate prima e dopo». Una tappa fondamenta­le per la sua crescita di allenatore, però il presente assorbe tutte le attenzioni. Il suo progetto con la Lazio dà segnali confortant­i dal campo, ma attende il conforto della classifica. «L’importante è la strada che si traccia».

Consapevol­ezza Compreso il 2-1 di martedì contro la Juventus sono tre i successi consecutiv­i tra campionato e Coppa Italia che scortano la Lazio. Ed oggi Tudor può centrare un primato personale. Può arrivare a tre vittorie di fila nelle prime tre gare interne di campionato alla guida della Lazio: negli ultimi 65 anni sulla panchina biancocele­ste in Serie A ci è riuscito solo Delio Rossi. Ma Tudor vuole specchiars­i solo nei numeri della classifica. Ha il contratto anche per la prossima stagione: sa benissimo quanto conti per la Lazio un posto nelle coppe europee per programmar­e sul mercato. Puntando a rifondare l’organico. Barak (Fiorentina) e Tchaouna (Salernitan­a) i primi obiettivi.

Recuperi Dalla rifinitura buone notizie per il tecnico. Felipe Anderson e Kamada hanno recuperato e sono stati subiti inseriti nella formazione provata per affrontare il Verona. Saranno titolari. La novità di Isaksen sulla fascia destra. Si è allenato pure Lazzari che ricomincer­à dalla panchina. Come Mattia Zaccagni, tornato a disposizio­ne dopo aver saltato quattro gare. «È un giocatore fondamenta­le in questa squadra. Non giocherà dall’inizio, ma sarà in panchina. Il suo recupero ci rafforza per questo finale di campionato. Il ruolo? Può fare l’ala alla larga o agire nella trequarti, sì forse il quinto di centrocamp­o... » . La scorsa settimana Zaccagni ha rinnovato fino al 2029. Anche lui è un ex: al Verona fino al 2021 quando è arrivato alla Lazio. All’andata segnò nell’1-1 del Bentegodi. A proposito di gol, possibile Castellano­s (confermato da titolare dopo la doppietta alla Juventus) in coppia con Immobile? Tudor riduce l’ipotesi: «Se serve a ribaltare il risultato...». Non quindi dal via.

Cinque finali Nicolò Casale è l’altro ex gialloblù. Toccherà a lui rilevare Gila (lesione di medio grado all’adduttore). «Sono rimasto legato al Verona, quando posso guardo le loro partite». Il difensore ai microfoni di Lazio Style ha aggiunto sulle ultime giornate: «Per noi sono cinque finali, vanno affrontate come martedì contro la Juventus. Dopo una stagione complicata, tra alti e bassi, abbiamo la fortuna di poter sistemare la classifica anche se non dipenderà solo da noi».

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GETTY Tappa in gialloblù Igor Tudor, 46, tecnico della Lazio: nel 202122 era al Verona
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LAPRESSE Ex Mattia Zaccagni, 28 anni, al Veronaa fino al 2021, riparte dalla panchina

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