LA NUOVA MOTOGP EZPELETA RESTA SALDO AL COMANDO
La MotoGP come l’abbiamo conosciuta sta per finire, l’era della Dorna, che in questi ultimi trent’anni ha portato il motociclismo a essere uno sport conosciuto e amato in tutto il mondo, è al capolinea. Pochi mesi ancora, poi nel momento in cui l’Unione Europea darà il via libera a livello di antitrust, la MotoGP — ma anche la Superbike, il Cev, il Mondiale femminile e tutte le altre categorie — diventerà a stelle e strisce. Liberty Media, il colosso statunitense che in questi anni sotto la regia di Stefano Domenicali, presidente e a.d. della F.1, ha fatto ridiventare grande una Formula 1 che era finita in crisi di ascolti e interesse, si prepara a fare lo stesso anche con il Motomondiale.
Quanto tempo ci vorrà per vedere i primi cambiamenti importanti in questo momento è troppo presto per dirlo, di sicuro è anche difficile potere immaginare che ci potranno essere rivoluzioni immediate o radicali. Nemmeno il tempo di annunciare l’acquisto della MotoGP da parte di Liberty Media a una cifra di 4,2 miliardi di euro, che già c’era chi iniziava a speculare su chi potrà essere il successore di Carmelo Ezpeleta, il Bernie Ecclestone del motociclismo moderno che dal 1992 è al vertice della compagnia spagnola e che, a un’età di 78 anni, non potrà reggere le sorti per sempre, come lui per primo ammette. E, forse anche perché molto legato da un passato professionale comune in F.1 alla Ferrari, chiamato da Domenicali, allora team principal, a occupare il ruolo di direttore sportivo, uno dei primi nomi a circolare come nuova figura di riferimento del motomondiale è stato quello di Massimo Rivola, oggi amministratore delegato e team principal di Aprilia Racing. Voce messa in giro anche perché, la domenica del GP inaugurale del Qatar, Domenicali era volato a Doha dal Bahrain, dove il giorno prima si era corsa la gara di apertura della F.1, e poi prima della gara aveva pranzato nell’hospitality dell’Aprilia assieme, oltre che al padrone di casa Rivola, anche a Ezpeleta senior, suo figlio Carlos e a Dan Rossomondo, l’ex manager della NBA che dallo scorso anno si occupa del marketing della Dorna. Una voce priva di ogni fondamento e riscontro, anche perché nella conferenza stampa in cui Greg Maffei, il numero uno di Liberty, aveva svelato i termini dell’operazione che riunisce sotto lo stesso ombrello le due principali discipline motoristiche a livello mondiale, il manager americano è stato molto perentorio nell’assicurare come nella prima fase di transizione tutto resterà esattamente come prima, sia a livello di management, con Ezpeleta e i suoi uomini della Dorna che continueranno a gestire l’organizzazione dei vari campionati, sia a livello di format della MotoGP, che con l’inserimento della Sprint Race il sabato (e per tutti i sabati in calendario, contro le sei minigare della Formula 1) ha visto crescere l’affluenza sui circuiti e la crescita globale degli ascolti tv. Dove Liberty Media, da buona media company, metterà sicuramente mano è — oltre che alla capacità di attrarre nuovi sponsor e a espandere la geografia dei gran premi — a livello di entertainment per cercare di catturare nuovo pubblico. L’esempio della serie Netflix, Drive to survive, è sotto gli occhi di tutti.
Dopo l’acquisto di Liberty Media voci indicavano Rivola (Aprilia): invece la guida non cambierà