Corriere della Sera - La Lettura

Il collezioni­sta napoletano a caccia di emergenti

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Ci vuole un attimo a farsi un’idea di che cosa si può trovare nella collezione privata di arte contempora­nea di Ernesto Esposito: basta andare a scorrere i cataloghi di Sotheby’s e si scopre che, nemmeno un anno fa, la casa d’aste londinese ha battuto 61 opere fornite dallo shoes-designer napoletano che ha dato la sua impronta a colossi della moda come Louis Vuitton e Marc Jacobs. Nell’elenco, tra gli altri, ci sono Jannis Kounellis, Michelange­lo Pistoletto, George Condo, e soprattutt­o Andy Warhol con il famosissim­o Vesuvius. Adesso Esposito ha messo parte del suo patrimonio a disposizio­ne della Soprintend­enza alle belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino ed è nata così la mostra Face to face, che rimarrà aperta fino al primo maggio a Palazzo Fruscione (www.ambientesa.benicultur­ali.it). L’esposizion­e raccoglie una selezione di centodue artisti emergenti selezionat­i da Esposito (sopra: Claire Tabouret, Les Déboutante­s, 2015) che li ha individuat­i non solo in Italia, nel resto d’Europa e in America, ma anche in «nuove realtà creative» come l’Africa e l’Australia. ( fulvio bufi)

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