HAI VISTO TOPOLINO?

Come monito, la scritta è incisa sulla porta d’entrata: Somewhere between lies and truth lies the truth, da qualche parte, tra le bugie e la verità, sta la verità. Ma l’unica verità in questa spettacolare mostra è l’involontaria performance dei visitatori, non tutti attrezzati ad affrontare Hirst. E così, grazie a loro, si compie una surreale e divertente azione collettiva, costruita su inverosimili ricostruzioni storiche e inattese lezioni che descrivono la fragilità dell’informazione al tempo delle fake news. Solo qualche frase, raccolta qua e là. La prima, di una mamma al figlio, davanti a una stele atzeca: «Vedi, hanno inventato una nave interspaziale e questo è caduto dentro». Oppure: «Questo ha fatto Damien Hirst, ma per davvero! Statue sott’acqua per anni, poi foto e calchi in gesso». E ancora: «Hanno trovato anche Topolino!». Le statue come sono entrate nel museo? «Con l’elicottero, no?». Sino alla più rivelatrice: «Mi scusi, ma chi è l’artista?».