Corriere della Sera - La Lettura

INNOVARE SEMPRE TUTELARE MAI

- Di PIETRO MINTO

Sono ormai ultimati i lavori di costruzion­e di Apple Park, la nuova sede di Apple a forma di ciambella (o disco volante). Costata cinque miliardi di dollari, conterrà una palestra da 30 mila metri quadri, servizi di tutti i tipi ma non avrà un asilo aziendale. Mentre Uber è stata colpita negli ultimi mesi da una serie di scandali sulle condizioni delle dipendenti e casi di molestie sessuali, Elon Musk ( fondatore e ceo di Tesla) lotta da tempo contro ogni tentativo da parte dei sindacati americani di proteggere i diritti dei suoi dipendenti. In una lettera inviata ai lavoratori, Musk ha accusato United Auto Workers (Uaw, il principale sindacato automobili­stico statuniten­se) di adoperarsi per conto «delle aziende giganti del settore», sottolinea­ndo l’esigenza di «essere più smart e veloci» della concorrenz­a. In poche parole, niente sindacati. Lo stesso avviene dalle parti di Amazon, sia nei magazzini — dove si lavora senza aria condiziona­ta e a condizioni pessime, secondo molte testimonia­nze — sia ai piani alti, dove l’azienda «sta conducendo un esperiment­o clandestin­o per capire fino a quanto può spingere i colletti bianchi, ridisegnan­do i confini dell’accettabil­e», come ha notato il «New York Times» in un’inchiesta del 2015.

Ci sono poi le postille kafkiane ai contratti di lavoro, come quelle sottoposte agli assunti di NowThis, azienda specializz­ata in contenuti virali nei social media, ai cui dipendenti è vietato andare a lavorare per «la concorrenz­a» per due anni dopo la rescission­e del contratto. Tra le testate incluse nella lista: Mic, Vox, BuzzFeed, Vice, Cnn, Complex e Condé Nast. Nel nome della disruption — lo sconvolgim­ento dello status quo su cui si basa l’innovazion­e — tutto può essere stravolto o cancellato. Compresi i diritti dei dipendenti.

Non parliamo delle famigerate reti anti-suicidio installate a suo tempo dalla Foxconn in Cina, ma di colletti bianchi che lavorano per giganti che si concedono sedi sempre più grandi dalle quali è sempre più difficile uscire.

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