Corriere della Sera - La Lettura

Quanto era bianco il Cervino, il più nobile scoglio d’Europa

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Montagne non dipinte, ma «ritratte», come persone vive. Con la diffusione dell’alpinismo, l’epoca di Segantini trasforma le montagne da sfondo partecipe a soggetto assoluto. Nella mostra Segantini e i pittori della montagna ( all’Archeologi­co di Aosta fino al 24 settembre), tra i «ritrattist­i» di vette come Italo Mus, Carlo Fornara, Carlo Cressini o Vittorio Sella, spicca Leonardo Roda (18681933), pittore innamorato del Cervino. La sua Veduta (sotto, 1911) intreccia stile epico e rigore descrittiv­o, come conferma a «la Lettura» don Paolo Papone, guida alpina onoraria del Cervino. La visione è da sud, dal Lago Blu di Cervinia: a sinistra della vetta ecco il Pic Tyndall, la Testa del Leone e, nel centro, l’ansa del Ghiacciaio Superiore che biancheggi­a nel sole. Quanto bianco, ai tempi di Roda! E oggi non più. I ghiacciai sono molto ridotti, mostrano più roccia, più grigio. Intatta, però, resta la maestà di quello che il poeta John Ruskin chiamò «il più nobile scoglio d’Europa». (gian mario benzing)

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