Corriere della Sera - La Lettura

LAIA ABRIL Lobismulle­r EDIZIONI RM Pagine 192, € 47

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Il serial killer Manuel Blanco Romasanta (in alto, in un disegno dell’epoca) nacque ermafrodit­a, con il nome di Manuela, ad Aldea de Regueiro nel 1809. Lavorò come sarto ed era considerat­o istruito in quanto capace di leggere e scrivere. Le cronache narrano che fino alla morte della moglie ebbe una vita regolare, ma dopo il lutto cominciò a lavorare come ambulante in tutta la Galizia e a commettere omicidi di donne e bambini. Si pensa che sia morto nel 1863 La fotografa Dall’esplorazio­ne della misoginia all’analisi dei disturbi alimentari, fino alla storia della lobis muller (donna lupo) della Galizia, Laia Abril (Barcellona, 1986) ha posato il suo sguardo di artista visiva su storie e conflitti del corpo e dell’identità, cercando un linguaggio per tradurre ciò che non è visibile agli occhi — la memoria, l’occulto — e sviluppand­o lavori come On Abortion, indagine globale sull’accesso all’aborto (che presto diventerà un libro per l’editore Dewi Lewis) e The Epilogue (Dewi Lewis, 2014), narrazione a ritroso della vita di una giovane donna morta di bulimia Il festival È in corso a Roma, in diverse location e fino al 15 luglio, il festival Fotoleggen­do dedicato al linguaggio fotografic­o. All’interno del Macro Pelanda, c’è, tra gli altri, il viaggio per immagini realizzato negli ultimi cinque anni da un grande maestro della fotografia americana come Larry Fink ( The Polarities, a cura di Laura Serani), e il dialogo tra corpo e natura della serie Instinctua­l di Tamara Dean (a cura di Diego Orlando); mentre le sale di Officine Fotografic­he fanno da sfondo a Watermark di Michael Ackerman (a cura di Lina Pallotta) Le immagini Due visioni del paesaggio galiziano, teatro alla metà dell’Ottocento degli omicidi di Manuel Blanco Romasanta

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