Corriere della Sera - La Lettura
È la natura che ci fa amare i cuccioli
La biologia induce comportamenti dei quali occorre essere consapevoli. Per governarli
Isocial network sono pieni di tutto ma soprattutto di gatti, cani, animali vari e spesso cuccioli, ovviamente anche umani. Se vuoi incassare un gradimento, «posta» l’immagine di qualche cucciolo e sarai sicuro del successo.
Perché ci inteneriscono tanto i cuccioli (di qualsiasi specie, almeno per quanto riguarda gli animali superiori)? Qualche anno fa portavo al parco il mio cane cucciolotto e ricordo che una ragazza di passaggio si fermò e disse: «È cucciolo, eh! Che tenero. Da mangiarselo…». La sua espressione verbale e la sua faccia denunciavano una fascinazione assoluta. È certo che in quel momento tutto il suo essere era proteso verso il mio cucciolo, pronto a inglobarlo e a prendersi cura di lui.
Il fascino che sprigionano i cuccioli è magnetico e sovrastante, quasi prepotente. Millenni di evoluzione cospirano a tutto questo e ne garantiscono l’universalità. La ragione è semplicissima e diretta, ma possiede anche molte implicazioni meno appariscenti. Gli adulti umani devono avere uno specialissimo riguardo per i più piccoli. Per diverse ragioni. In tempo di pace, il nostro affetto verso di loro ci porta a rispettarli, ascoltarli, nutrirli, proteggerli e magari istruirli; in una parola prendersi cura di loro, che si sia padri, madri, fratelli, sorelle, parenti più lontani, conviventi o no, e amici. La mamma in particolare è sensibilissima al loro richiamo di qualsiasi tipo, e loro sanno «naturalmente» che cosa fare per catturare e coltivare la sua attenzione, che può giungere a spingerla al sacrificio personale.
Le particolari movenze e i gridolini dei cuccioli hanno sempre molta presa sullo stato d’animo della loro mamma, al punto che la natura ha provveduto a inventare almeno un interruttore biochimico di tutto questo, rappresentato dalla ossitocina, un ormone semplicissimo nella sua struttura e risalente a tempi assai remoti. Ho già detto altre volte che se si somministra artificialmente un po’ di ossitocina a una pecora che ha vicino a sé un agnellino non suo, questa per così dire lo adotta e lo tratterà da allora in poi come se fosse uno dei suoi. Si è visto di recente poi che i richiami dei cuccioli orientano il cervello della mamma a recepire con maggiore efficacia l’effetto della ossitocina endogena.
Ritornando a noi uomini, in tempo di guerra o durante una scorreria, non infrequente nel passato, il particolare riguardo degli adulti per i bambini e per gli infanti ha risparmiato un numero enorme di vite e ha messo un freno a violenze e crudeltà. Un bimbo che ti sorride, o che al contrario piange, «disarma» spesso anche il cuore più duro. Poiché destinatari di questi messaggi spesso non verbali sono prevalentemente le donne in tempo di pace e gli uomini in tempo di guerra, è risultato utile predisporre a tali sentimenti sia le donne che gli uomini, anche se in misura diversa e con modalità diverse.
Oltre alle dimensioni, una certa pronunciata rotondità di tutto il corpo e della testa, e una particolare «goffaggine» dei movimenti, li segnalano inequivocabilmente come cuccioli anche da una certa distanza. Alcuni atteggiamen- ti infantili, o decisamente bamboleggianti, di uomini e donne hanno la più o meno consapevole finalità di suscitare tenerezza nel partner, reale o potenziale. D’altra parte, gli amanti usano spesso tra di loro parole e movenze tipiche di uno stato infantile.
Almeno in parte, il riguardo e la preferenza per i cuccioli sono transpecifici: a noi uomini piacciono generalmente anche i cuccioli di altre specie, e gli adulti di una data specie non sono spesso insensibili ai cuccioli di altre specie, come fanno vedere di frequente alcuni film che si possono ammirare sui social o altrove. Di recente ho visto una leonessa uccidere un babbuino e poi cambiare bruscamente atteggiamento, dopo aver scorto un cucciolo del babbuino stesso in mezzo all’erba alta.
Occorre dire che queste non sono prove dirette della «bontà» degli animali, che si abbandonano anche a tantissimi gesti che sono indizio di naturale