Corriere della Sera - La Lettura
I dolci del ceramista Staschke con un lato B che non t’aspetti
Una montagna di dolci posati su vassoi, piatti e alzatine dorate. Uno sopra l’altro, pasticcini, cannoli alla crema, éclaire, torte che sembrano fatte di gelato, di panna montata, con decorazioni al cioccolato e grandi ciliegie di un rosso brillante fanno mostra di sé in A Confection (2014, sotto) del pittore e ceramista americano Dirk Staschke (Portland, 1971). Un omaggio alla natura morta tradizionale e forse anche ai dolci, gelati, lecca-lecca e fette di torta dipinti dall’americano Wayne Thiebaud. I dolci di Staschke, in colori pastello, sono realizzati in ceramica, estremamente rifiniti nei dettagli. Ma la composizione nel suo insieme non risulta, volutamente, perfetta. Basta guardarla lateralmente o, se possibile, girarle attorno per scoprire il retro fatto di argilla grezza, strati di materiale che come un’impalcatura sorreggono il peso di tutte quelle creazioni di pasticceria. La golosità insaziabile sembra qui mostrare il suo lato B, autodistruttivo, e l’effimera natura del piacere. (silvia perfetti)