PORTO JOFRE’
La Transpantaneira termina a Porto Jofrè. Qui inizia il regno delle acque, e l’unico mezzo di trasporto sono le veloci imbarcazioni cariche di turisti e fotografi che solcano il Rio Cuiabà ed i suoi affluenti alla ricerca del “Re Giaguaro”. Animale misterioso e solitario, il giaguaro è molto difficile da vedere e delle sue abitudini si conosce pochissimo. Sa cacciare nella prateria come nella foresta e le paludi; predilige la vicinanza dell’acqua, con cui, a differenza della maggioranza dei felini, si trova a suo agio; è un ottimo nuotatore e caccia anche piccoli alligatori, tartarughe, oltre ai capibara, i più grandi roditori al mondo. Il termine italiano “giaguaro” deriva da quello indio “yaguara”, ovvero “colui che uccide con un balzo”. Il giaguaro infatti non insegue la sua preda, ma la attende in agguato e nel momento più opportuno le balza addosso azzannandole la testa ai due lobi temporali.
Se però fallisce il colpo, quasi mai ci riprova una seconda volta. I giaguari abitano un territorio che può estendersi fino a 300 miglia, e si incontrano soltanto durante il calore, ma sono così solitari da irritarsi a vicenda anche durante il l’accoppiamento. Per individuarlo, avvistarlo ed anticipare i suoi spostamenti durante i lunghi safari in barca lungo il Rio Cuiabà ed i suoi affluenti c’è bisogno del supporto di una valida organizzazione e delle ottime guide locali, come Oscar.