TOSCANA vista dal cielo
Un nuovo reportage sulla Toscana vista con una prospettiva differente. Questa volta affacciandosi sul mare. Testo di Stefano Ghetti Foto di Vittorio Sciosia www.vittoriosciosia.com
Nel reportage del mese scorso abbiamo sorvolato i borghi dell’entroterra toscano. Questa volta volgiamo lo sguardo al mare - senza dimenticarci qualche tappa nell’interno. Osserveremo dall’alto alcuni piccoli centri che si affacciano sul Tirreno, e che raccontano la storia dei popoli della nostra penisola: partiremo da Populonia, che fu uno dei più importanti insediamenti dell’Etruria. Passeremo quindi da Saturnia, celebre al mondo per le sue terme, e poi saliremo all’interno verso Pitigliano e Sorano. Rivedremo il Tirreno scendendo verso Talamone, mentre Orbetello sarà la conclusione di questo viaggio.
Per ogni tappa le foto aeree ci forniranno una prospettiva più completa e panoramica di quella che potremmo avere a terra: un itinerario dall’alto, attorno alla Maremma.
Populonia e la storia millenaria
Nell’estremità sud-occidentale della provincia di Livorno, proteso sul mare, come a voler allungarsi per toccare l’Isola d’Elba, si trova il territorio comunale di Piombino. Pochi chilometri a nord del porto e della città ecco Populonia, dominata dalla sua rocca, e affacciata sul golfo di Baratti. Gli edifici si sviluppano su via San Giovanni: ai lati della strada, dalla porta fino alla fine del borgo, si trovano alcuni bar, ristoranti, e soprattutto negozietti di prodotti artigianali.
Seppur piccolo, questo borgo mostra la sua storia millenaria in modo impeccabile: la Collezione privata Gasparri è un museo archeologico che espone reperti dell’epoca etrusca e in generale dell’antichità, mentre la rocca è un simbolo medievale: ricostruita nel ‘300 sulle spoglie dell’antica acropoli, e collegata alle mura che cingono il centro abitato, venne poi modificata durante il XV secolo; epoca a cui risale anche la chiesa di Santa Croce, contigua alla rocca. Poche centinaia di metri più a est, nel Golfo di Baratti ci si può bagnare in acque mai troppo mosse né troppo fredde.
Saturnia: le terme e il relax delle Cascate del Mulino
La Strada Statale 1, ossia la Via Aurelia, scende dalla zona di Piombino verso Grosseto, da cui si può imboccare la Provinciale 159 fino a Montemerano, e poi la SP 10 per pochi chilometri fino a giungere a Saturnia. Nonostante il centro abitato meriti sicuramente una visita, la tappa obbligatoria di questa zona è costituita dalle celebri terme. Attenzione però! Le vere e proprie “Terme di Saturnia” sono un parco termale di acque naturali, il cui ingresso è a pagamento e le piscine sono costruite artificialmente; questo parco termale è tra i più estesi in Europa, e offre anche trattamenti benessere, trattamenti corpo e viso, bistrot che propone colazioni e pranzi salutari.
Per raggiungere quelle vasche naturali all’aperto che tutti abbiamo nell’immaginario quando si parla di Saturnia, bisogna recarsi alle Cascate del Mulino, che hanno formato in modo naturale queste vasche, pubbliche e accessibili liberamente. Ciò a volte implica una folla piuttosto consistente – non l’ideale per rilassarsi, ma nei giorni e nei momenti giusti qui si respira un’atmosfera che vale davvero. Le acque sono azzurre e la corrente si fa sentire, abbassando leggermente la temperatura, che invece rimane più calda a monte, nelle immediate vicinanze del mulino. Le acque calde hanno levigato le rocce, rendendole scivolose e cancellando ogni spuntone, e così le vasche sembrano essere una prosecuzione naturale dell’acqua, che scende senza ostacoli: delle infinity pool totalmente naturali.
Due comuni vicini sulla mappa e nella storia: Pitigliano e Sorano
Abbandoniamo il relax delle terme all’aperto per riprendere la SP 10, dalla quale si dirama una strada con indicazioni per Pitigliano e Sorano. La Strada Regionale 74 Maremmana porta in pochi minuti a Pitigliano.
Questi due comuni sono vicini non solo nel territorio, ma anche per le loro caratteristiche e per la storia e i monumenti che contengono. Entrambi i territori erano già abitati ai tempi degli etruschi, e l’aspetto di entrambi i centri suggerisce un’origine medievale. Ambedue ospitarono importanti comunità ebraiche: ancora oggi Pitigliano per questo motivo viene soprannominata la piccola Gerusalemme.
Il tufo è la pietra dominante dei promontori su cui sorgono i borghi, nonché di una buona parte degli edifici che li compongono. Dalle foto aeree si nota come Pitigliano si sviluppi, a ovest, in una lingua di case che seguono la morfologia del monte; lo stesso elemento è visibile a Sorano, questa volta verso nord: la punta di questa lingua di costruzioni è costituita dal Masso Leopoldino, la rocca che, assieme alle mura e alla Fortezza Orsini, costituiva il baluardo difensivo di Sorano.
Anche a Pitigliano c’è Palazzo Orsini, ed anche in questo caso funse da rocca, formata da un cassero, due torri e un torrione. Per quanto riguarda le comunità ebraiche, Sorano conserva gli edifici del ghetto ebraico sorto lungo Via del Ghetto, mentre a Pitigliano si trovano la Sinagoga del ‘500 e il cimitero ebraico.
Il Parco della Maremma e Talamone
Dopo aver visitato questi due paesi vicini nella storia e nel territorio, prossimi al confine con il Lazio e immersi nell’entroterra, ritorniamo a capofitto verso il mare sulla Strada Regionale 74, e ci immergiamo nel Parco Naturale della Maremma, in particolare sul suo confine meridionale, dove si trova il piccolo centro di Talamone. Il Parco della Maremma è stato il primo Parco toscano, interessante per le sue coste, che di fatto lo rendono il cuore di tutta la grande regione della Maremma.
I suoi meravigliosi litorali sono racchiusi tra il mare blu scuro e i monti Uccellini, ricoperti di macchia mediterranea. Talamone si riconosce facilmente sia dal mare sia dalla costa per la Rocca Aldobrandesca, che a prima vista appare come un pesante e imponente blocco di pietra rettangolare; fu un importante punto di avvistamento e di difesa per il porto sottostante, essendo in posizione dominante rispetto a tutto il cosiddetto Golfo di Talamone. Per quanto piccola, la frazione di Talamone può vantare dei trascorsi considerevoli: da qui infatti passò Garibaldi nel 1860, e Dante cita questo centro nel Purgatorio. Nel corso del ‘900 è stata l’ambientazione di numerosi film, tra cui Ulisse del 1954, 007 – Quantum of Solace e, più recentemente, la miniserie televisiva Il commissario Manara.
La laguna e il Mulino Spagnolo di Orbetello
Seguendo la costa verso sud sulla via Aurelia si apre sulla destra una laguna: quella di Orbetello, il cui centro abitato sorge proprio nel mezzo. La laguna ha una genesi naturale davvero particolare: quella di Monte Argentario era un’isola, protesa verso le isole del Giglio e di Giannutri; ma le correnti marine e quelle del fiume Albegna crearono due cordoni sabbiosi: i tomboli della Giannella e della Feniglia, che racchiusero le acque attorno al terreno su cui poi sarebbe sorto Orbetello, e formarono così la laguna.
Oggi questo specchio d’acqua poco profonda è diviso da una strada costruita su un terrapieno artificiale che collega Orbetello al Monte Argentario. Dal centro abitato appare dritta e lunghissima, quasi a perdersi nell’acqua; in realtà misura meno di 1 km. Il centro di Orbetello presenta molti edifici storici, ma la costruzione più particolare sorge nel mezzo delle acque: è il Mulino Spagnolo. È l’unico superstite di nove mulini costruiti dai senesi nel corso del ‘400. Erano disposti in linea, e sfruttavano la marea delle acque lagunari. Ancora oggi questo ultimo edificio, simbolo di un passato prosperoso e vitale, rimane nelle acque di Orbetello, a guardia della città.