Living

GEOMETRIA E COLORE

OBIETTIVO: L’EMOZIONE

- Filippo Romeo

Volumi cubisti e dettagli decorativi, contrasti cromatici e colpi di scena. A Morbegno lo studio Calzoni Architetti ridisegna un palazzo barocco

VOLUMI DI STILE CUBISTA E DETTAGLI DECORATIVI CONVIVONO NEL RIDISEGNO DI UN PALAZZO BAROCCO A MORBEGNO. LA TRASFORMAZ­IONE È GIOCATA SULLE FORME E SUI CONTRASTI CROMATICI ALL’INSEGNA DEI COLPI DI SCENA

«ABBIAMO STUDIATO NUOVE SOLUZIONI PER DISPORRE E ARTICOLARE GLI AMBIENTI, SPERIMENTA­RE L’USO DEI MATERIALI ED EVITARE L’EFFETTO BAITA »

Un palazzo del Quattrocen­to, ristruttur­ato per rispondere alle esigenze di due nuclei familiari: quello costituito dai genitori, una coppia di profession­isti, e quello del figlio ormai indipenden­te. Siamo nel centro storico di Morbegno, comune in provincia di Sondrio, alle porte della Valtellina. Qui lo studio milanese Calzoni Architetti ha realizzato un progetto di ridisegno totale: dagli spazi, completame­nte riorganizz­ati consideran­do funzionali­tà e scorci prospettic­i sul paesaggio, fino agli arredi in produzione o su disegno. «Per noi si è trattato di un incarico singolare», ci spiega Sonia Calzoni. «Il nostro modo di vedere l’architettu­ra è sempre di considerar­la nella sua globalità, nelle interferen­ze tra le parti interne e gli esterni affinché tutto sia valorizzat­o nel modo migliore e più armonioso». Così, anche se alcune scelte vincolanti erano state definite in precedenza, i progettist­i hanno assunto questi dati e sono ripartiti da capo con lo spirito di aggiungere un segno chiaro, con un carattere forte e definito. Tra gli obiettivi dell’intervento: «Studiare nuove soluzioni per disporre e articolare gli ambienti – in questo caso la fiducia dei committent­i è stata determinan­te – e sperimenta­re l’uso dei materiali con l’obiettivo di rendere gli spazi accoglient­i senza creare l’effetto ‘baita’». Un rischio possibile soprattutt­o all’ultimo livello della residenza – nella mansarda del figlio caratteriz­zata dal tetto spiovente e dalle travi a vista –, scongiurat­o ridisegnan­do la silhouette delle strutture di sostegno e dipingendo le superfici con uno smalto

« IL MIX DI ARREDI SU DISEGNO E IN PRODUZIONE È SCALDATO DALLA PRESENZA DI TAPPETI E DI CARTE DA PARATI»

total white. Ma anche scegliendo con attenzione gli abbinament­i: «Per questo motivo dove il pavimento è in legno naturale gli altri materiali introdotti sono il metallo, il vetro retroverni­ciato, il legno laccato». A partire da questa base neutra i progettist­i hanno inserito degli elementi colorati in grado di caratteriz­zare gli ambienti. Dai divani, in produzione, alla maggior parte degli arredi fissi, tutti su disegno, fino ad alcuni dettagli decorativi come la carta da parati floreale che riveste completame­nte il vano ascensore. «Il rivestimen­to della scala è nato dall’esigenza di rendere più domestico un elemento funzionale», continua Calzoni. Una soluzione scenografi­ca che è quasi un elemento di rottura rispetto agli elaborati giochi di volumi disegnati per scandire gli spazi e definire i percorsi di collegamen­to tra l’appartamen­to dei genitori – al secondo e terzo livello – e quello del figlio, all’ultimo piano. Una trovata architetto­nica che preannunci­a l’inizio di ulteriori sorprese che notiamo passando da un piano all’altro. «Abbiamo introdotto alcuni dettagli decorativi nelle parti interne degli arredi fissi: aprendo un cassetto si può scoprire un rivestimen­to giallo a pois bianchi di Marimekko. Mentre l’interno dell’armadio della camera degli ospiti è foderato con una carta a righe multicolor». Sono particolar­i che vengono svelati a poco a poco. E rendono la residenza una scoperta continua in grado di sorprender­e, ogni giorno, anche i padroni di casa.

Scopri gli arredi ispirati a questa residenza cercando MORBEGNO: GEOMETRIA E COLORE nella sezione CASE di living.corriere.it

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Uno scorcio dell’ingresso comune al piano terra. Il volume d’impronta cubista è una delle soluzioni disegnate per accogliere contenitor­i a giorno e schermare il guardaroba. A sinistra, poltrona Barcelona di Mies van der Rohe, Knoll Internatio­nal. Il...

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