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BOUTIQUE DI CHARME

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Agli occhi di Zia Mame, piombata qui nel mezzo di un rocamboles­co viaggio intorno al mondo, Parigi più che una metropoli era una sorta di gigantesco e lussuoso grande magazzino, perfetto per dedicarsi anima e corpo alle consuete spese pazze. Certo, la creatura letteraria di Patrick Dennis era di una ricchezza sfacciata, ma è vero che fare acquisti nella Ville Lumière è una tentazione difficile da tenere a bada. Boutique e negozietti progettati ad arte sono un continuo agguato al portafogli e anche chi è venuto per i musei finisce per cedere e procacciar­si una qualsiasi dose di charme. Per appagare l’occhio senza intaccare le entrate, l’ideale è infilarsi in una di quelle boutique-galleria da cui te ne puoi andare a mani vuote senza che ti guardino storto. Una buona opzione per i cultori del bello è Sèvres, Cité de la céramique in zona Palais-Royal, una raffinata vetrina di oggetti realizzati da una rosa di artisti, ceramisti e designer che spazia da Ettore Sottsass all’indomita Louise Bourgeois. Volendo fare un regalo senza spendere una fortuna ci si può poi dirigere verso una pasticceri­a, di cui Parigi vanta un impression­ante numero pro capite. Tra le novità, la Pâtisserie Salon De Thé Des Tuileries di Sébastien Gaudard, classe 1970, già noto per il suo nostalgico avamposto in rue des Martyrs. Di questa sua ultima scommessa, sotto le arcate di place des Pyramides, dice che «va visitata come si sfogliano le pagine di un carnet de voyage. Volevo fosse un posto accoglient­e, un luogo intimo imbevuto dell’autenticit­à di una storia parigina». Un tuffo nel passato anche le sue gourmandis­e. A cominciare dalle madeleine, l’ideale per portarsi a casa in poco spazio la certezza di fare colpo. Stessa atmosfera, ma senza contributo calorico, si ritrova da Cire Trudon, fabbricant­e di candele dal 1643. Il nuovo negozio, a firma degli italiani Dimore Studio, è un altro profumatis­simo viaggio nel tempo.

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