NUOVE ARCHITETTURE
Cinque anni di cantiere contro i due annunciati, per un totale di 52 milioni di euro di spesa. L’ampliamento del Musée Picasso ha scatenato una polemica violenta, poi la bufera ha lasciato spazio alla meraviglia. Il nuovo museo, esteso a tutti gli spazi dell’Hôtel Salé, nel Marais, può accogliere il doppio dei visitatori e ha trentacinque sale espositive. L’architetto Jean-François Bodin ha lavorato al fianco di restauratori ed esperti di conservazione, mentre il paesaggista Erik Dhont ha modellato il nuovo giardino ‘per la contemplazione’. Con cinquemila opere – la più vasta collezione pubblica al mondo di lavori dell’artista spagnolo – vale la pena dedicargli del tempo. Da esplorare anche la misteriosa progressione spaziale dell’edificio più mediatico inaugurato lo scorso autunno. Si tratta della Fondation Louis Vuitton costruita da Frank Gehry per le collezioni d’arte di Bernard Arnault. Soprannominata ‘il vascello’, circondata da acqua e verde, è racchiusa da dodici monumentali vele di vetro. La dirige una temuta grande dame, Suzanne Pagé, che in 18 anni di direzione al Musée d’art moderne ha inanellato più di 400 esposizioni. Fino al 23 febbraio ha in calendario una mostra site-specific dell’artista Olafur Eliasson, motivo in più per mettere in programma una deviazione al Bois de Boulogne. Rotta sul 13esimo,
invece, per vedere cos’ha architettato Renzo Piano per la casa di produzione Pathé. Archivi, spazi espositivi, sala di proiezione da 70 posti e uffici della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé sono racchiusi dentro un organismo dalla pelle in vetro e acciaio che a molti ha fatto venire in mente un gigantesco armadillo, atterrato chissà come tra i palazzi haussmanniani. E per gli appassionati di architettura (e di icone) c’è anche un’altra, recentissima, meta obbligata, la Philarmonie di Jean Nouvel al Parc de la Villette, costata 386 milioni di euro e anche questa aspramente criticata. Ha aperto a metà gennaio. Troppo presto, ha denuciato Nouvel. L’opera non è ancora finita.