EDIFICI DA NON PERDERE
Il Museo Universitario del Chopo è un incastro di leggerezze e slanci verso l’alto. Un edificio che ha trovato nel tempo il suo alleato. Per ricavare nuovi ambienti a servizio degli studenti, l’architetto Enrique Norten ha inserito una galleria sospesa all’interno del padiglione di vetro e ghisa costruito nel 1902 per celebrare l’Esposizione di Arte e Tessuti di Düsseldorf, poi portato a Città del Messico nel tra il 1903 e il 1905. Enrique Norten, fondatore di TEN Arquitectos, è un architetto ‘frontaliero’, che vive e lavora tra Messico e Stati Uniti. «Sebbene abbia iniziato a lavorare in Messico negli Anni 80, non sento di appartenere a quel momento ‘eroico’ dell’architettura messicana che si identifica nelle opere brutaliste degli Anni 60 e che continua per oltre un ventennio a documentare il potere del Paese. Oggi c’è tutta una generazione di architetti dedicati all’urban design, agli spazi pubblici, al rapporto con le comunità. L’architettura a Città del Messico è più integrata, non guarda più all’edificio come oggetto ma alla relazione tra l’edificio e lo spazio circostante». Come la Biblioteca Vasconcelos, opera di simmetria cubista completata nel 2006 dall’architetto Alberto Kalach. È situata tra le piante lussureggianti di un orto botanico che si sviluppa attorno all’edificio ed è accessibile come spazio lettura. Un vero caso quello di Michel Rojkind, non un archistar ma una rockstar. Più di una decina di anni fa, Rojkind ha deciso di lasciare un’avviata carriera di batterista per una più incerta da architetto, riuscendo in pochi anni a ottenere commissioni importanti. Il Mercado Roma è una food hall di tre piani, un labirinto di stand dove poter mangiare un pork belly canapé o un sashimi di anatra insieme a tapas e formaggi messicani. E, come un rullo di batteria, Rojkind ha dato l’accelerata finale a questo mercato ultra chic del cibo, utilizzando cortine metalliche, giardini verticali e scale retro illuminate per trasformare l’esperienza del cibo in un set cinematografico. Non a caso, è suo anche il restyling della Cineteca Nacional, l’archivio cinematografico più importante del Paese.