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LUNGO IL TAGO

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Come molte città europee, anche Lisbona ha sempre mantenuto un certo distacco nei confronti del fiume. Il risultato è che lungo le rive del Tago, fatta eccezione per l’area di Expo, si è costruito relativame­nte poco. Per una città che sta cercando di ricucire il rapporto con l’acqua è un aspetto positivo, nel senso che lascia ampi margini d’intervento. Il MAAT è forse il più importante in questo senso, ma non il primo. All’ombra del ponte 25 de Abril, il Golden Gate di Lisbona, erano già stati recuperati i Docks di Santo Amaro. I magazzini dove un tempo venivano stivate le merci sono diventati caffè, bar, ristoranti e se il tempo lo permette ci si può sedere a mangiare all’aperto, sul waterfront. Poco lontano c’è la LX Factory, complesso di fine Ottocento nato per ospitare laboratori tessili. Anche questo riconverti­to, ma in polo dell’industria creativa. Ci sono studi di grafici, fotografi, architetti, una libreria, caffè, spazi per concerti e un mercatino dell’usato, la domenica. La vera grande novità arriverà comunque sul fiume nel 2017. È il Lisbon Cruise Terminal (LCT), che prenderà il posto della stazione passeggeri di Santa Apolónia. Progettato da un alfiere della scuola minimalist­a portoghese, João Luís Carrilho da Graça, prevede la creazione di aree aperte al pubblico a livello del terreno e sul tetto. Seguirà poi un altro progetto dello stesso architetto: il Campo das Cebolas, futura isola verde vicino a Praça do Comércio. Anche questo un modo per riportare i cittadini di Lisbona sul fiume.

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