Il nuovo arazzo è di ceramica
L’irriverente progettista è design consultant di Marazzi. Attingendo dal catalogo, rivoluziona le superfici con puzzle ceramici e gres decorativi
1 Lasciati gli ambiti canonici di bagno e cucina, la piastrella si fa decorativa e irrompe in tutte le stanze della casa. Cambiando completamente estetica: nuovi disegni e nuove dimensioni la trasformano in un arazzo contemporaneo. Complici le ultime tecnologie: la stampa digitale permette effetti iperrealistici di pietre, legni, metalli e perfino tessuti. Il taglio ad acqua riduce le fughe a misure ultraslim di soli 5/6 millimetri, così sottili da essere impercettibili. 2 The Tile Club, l’allestimento per Marazzi curato con Studio Blanco, mette in scena la flessibilità ceramica. Nelle stanze pensate come un club vecchio stile, ogni superficie è un’iperbole di gres porcellanato. Ho attinto dalla collezione Marazzi Grande 2018 per disegnare architetture, boiserie, paraventi e mobili. Tra toni polverosi e pattern digitali, risaltano le potenzialità dei grandi formati, come l’allover damascato Grand Carpet di Antonio Citterio e Patricia Viel. 3 Con Marazzi l’avventura continua: adesso esploro i macrodecori e le possibilità del gres in architettura. Sto ridisegnando le entrate dei loro fabbricati di Sassuolo: sulle facciate compongo skyline metropolitani ispirati alle piazze italiane. Un pattern su misura dalle prospettive forti, che gioca su cromie e matericità. Per il puzzle ceramico, come sempre scelgo i rivestimenti spaziando tra i modelli del loro vasto catalogo, la serie Grande in testa. 4 Naturalmente consiglio di abbondare con la ceramica, di sdoganarla portandola in ogni stanza. Osatela anche in salotto e sui mobili, e per renderla ancora più seducente intarsiatela con ottone, legno e tessuti. Il mix and match la riscalda e impreziosisce. Per i colori, io che sono l’antiminimal suggerisco toni neutri, da abbinare con intonaci a contrasto, a tinte forti: questo perché i muri si possono ridipingere ogni anno, i rivestimenti no.