Dare forma alla luce: la forza di un gesto
Il poeta del minimal crea per Flos sistemi luminosi che disegnano lo spazio. Modulari e personalizzabili, sia nella composizione sia nell’intensità luminosa
1 Instagram sta davvero cambiando le regole del gioco. Nel mondo del light design, la cultura dell’immagine digitale impone ritmi veloci e riscontro immediato. Il rischio è quello di veder nascere progetti omologati, simili tra loro. Tanto che a volte si stenta a distinguere la differenza tra le aziende o tra i designer, che spesso citano se stessi, ripetendosi. C’è bisogno di voci forti, fuori dal coro, che suggeriscano idee e svolte tipologiche.
2 Per me il progetto della luce va ben oltre il design dell’apparecchio. Comporta la ricerca di gesti nuovi in grado di stimolare la creatività. L’obiettivo? Poter disegnare l’illuminazione di uno spazio senza vincoli. La String Light del 2014, ad esempio, è un sistema composto da cavi che si fissano liberamente a pareti e soffitti. Mentre Arrangement è una sorta di ‘macro collier’ luminoso da comporre a piacere, accostando elementi di forme diverse.
3 Flos mi ha dato carta bianca per esprimere la mia visione progettuale. String Light ha rappresentato un’idea nuova e flessibile di illuminazione alternativa al tradizionale punto luce al centro della stanza. IC Light, un bestseller, è un gioco di sfere in equilibrio su supporti filiformi di ottone. L’ultimo progetto è Coordinates: una struttura reticolare customizzabile che parte da un segmento per comporre a soffitto delle architetture di luce.
4 Quando si deve scegliere l’illuminazione di uno spazio, è giusto considerare diverse soluzioni. Così come non si arreda una casa con un solo mobile, di certo non si può risolvere tutto con una sola lampada: serve la luce giusta per pranzare o per lavorare, per rischiarare un ambiente intero o per evidenziare un’area precisa. Non si tratta di creare l’atmosfera ideale, ma di accompagnare al meglio le persone nelle loro attività quotidiane.