Living

MIX AND MATCH

A Parigi, l’interior decorator Rodolphe Parente firma un appartamen­to per un collezioni­sta d’arte. Il contesto è tradiziona­le, l’approccio contempora­neo. «Volevamo creare un contrasto tra stili diversi, per far nascere una nuova energia dal loro incontro»

- Testo Paola Menaldo Foto Philippe Garcia

«L’idea di disegnare qualcosa alla moda non mi interessa. Ha senso probabilme­nte per un fashion designer ma nell’interior design c’è una tempistica completame­nte diversa. È come la questione del buon gusto: chi ce l’ha e chi no? Io non lo so. Per me si tratta più che altro di creare qualcosa di personaliz­zato e su misura». Come l’appartamen­to che ha da poco progettato a Parigi per un collezioni­sta d’arte. All’interno di un classico edificio haussmanni­ano, nella centraliss­ima rue Du Bac, il designer francese Rodolphe Parente ha realizzato un progetto sartoriale. «Siamo nel cuore della città, a pochi passi da Saint-Germaindes-Prés. Abbiamo lavorato molto sul contesto, volevamo mantenere lo spirito e l’atmosfera parigina. Il pavimento di legno, gli stucchi e le modanature sono tradiziona­li ma l’approccio non è conservati­vo». Gli elementi esistenti sono rimasti com’erano ma hanno assunto un aspetto contempora­neo grazie all’uso del colore. «A Parigi la luce non è così brillante, quindi ho lavorato su una serie di tonalità che cambiano durante la giornata. Sono tutti colori ‘falsi’, a metà tra due toni più definiti. Per me era molto importante mantenere una sorta di incertezza riguardo ai colori e dare l’idea di una continua trasformaz­ione. Mi piaceva che la gente potesse domandarsi se alle pareti c’è un rosa o un grigio e che si percepisse la sensazione del cambiament­o attraverso le diverse fasi della giornata: così quello che la mattina sembra un cipria, verso sera assume una sfumatura più tabacco». Lo stesso equilibrio tra antico e contempora­neo si trova nel delicato bilanciame­nto tra arredi e opere d’arte. Si va da pezzi come la cassettier­a dell’Ottocento o la poltrona Anni 60 di Joe Colombo a quelli realizzati su misura da Parente, come il tavolo da pranzo in marmo, o la testata del letto, realizzata da un artigiano francese: «pensata come uno schermo pieghevole, è per metà rivestita in lana e per metà in ottone lucidato». Quanto alle opere d’arte, racconta, «il proprietar­io aveva diversi quadri antichi e una bellissima collezione di ceramiche di Picasso. Abbiamo cercato di instaurare un dialogo tra i suoi pezzi e una serie di elementi nuovi come la gigantesca opera sul camino. Volevamo creare un mix tra i differenti stili, tra le epoche ma anche tra le finiture, accostando superfici brillanti ad altre opache, per far sì che dal contrasto potesse nascere un’energia nuova, una nuova visione di ciascun pezzo attraverso il dialogo con gli altri». Così, i due dipinti nel soggiorno, disposti ad angolo, acquistano tutto un altro valore

QUELLO CHE LA MATTINA È UN

CIPRIA, VERSO SERA ACQUISISCE

UNA SFUMATURA TABACCO. SONO

TUTTI COLORI ‘ FALSI’, A METÀ

TRA DUE TONALITÀ DEFINITE

Rodolphe Parente

e le ceramiche di Pia Camil traggono nuova forza dal confronto con quelle di Picasso. «La mia passione per l’arte», racconta il padrone di casa, «è nata quando ancora ero un ragazzo. Viaggiavo molto e ho avuto l’opportunit­à di visitare splendidi interni. Accanto alla mia attività principale, ho avuto la fortuna di avere un negozio di antiquaria­to per dieci anni, che mi ha permesso di dare sfogo ai miei gusti e ai miei desideri». Da circa un anno vive l’appartamen­to come un pied-à-terre, dividendos­i tra la Francia e la Svizzera. «Ho subito avuto una buona sensazione. Tra tutte le case in cui ho vissuto, è sicurament­e la più riuscita. Ho dato carta bianca a Rodolphe Parente perché avevo piena fiducia nel suo lavoro. Siamo riusciti a intenderci come se ci conoscessi­mo da anni. E il risultato è bellissimo». Tra i progettist­i più in vista in Francia, Parente al momento sta seguendo diversi appartamen­ti tra Parigi e New York, oltre a un grande progetto con Herzog

& de Meuron, una banca privata a Ginevra. I suoi interni fanno tendenza eppure non ne vuole sapere di parlare di mode. «Per fare un bel lavoro, quello che è importante è avere ben in mente i riferiment­i giusti. In Italia avete i migliori: Carlo Scarpa, per esempio. Prendi un libro su di lui, uno su Pierre Chareau, poi Peter Zumthor, Jean-Michel Frank e Gio Ponti. Non serve altro. Cinque buoni libri e puoi fare tutto quello che vuoi».

RODOLPHEPA­RENTE.COM

 ??  ?? In soggiorno, divano su disegno di Rodolphe Parente, come il coffee table laccato corallo; abat-jour vintage e piantana
Anni 50 di Oscar Torlasco. Candelabri Bande de Lobi di
Pia Chevalier, sgabello Zindi di Charlotte Thon e Marc Boinet, poltrona di Boris Tabacoff. Tutto da Maison Intègre. Tappeto
Cogolin. Sul camino, l’opera
Vicky’s Blue Jeans Body Pillow di Pia Camil, galleria Guillaume Sultana, e Untitled di Lee Bae, galleria Perrotin. Dipinti antichi, collezione privata
In soggiorno, divano su disegno di Rodolphe Parente, come il coffee table laccato corallo; abat-jour vintage e piantana Anni 50 di Oscar Torlasco. Candelabri Bande de Lobi di Pia Chevalier, sgabello Zindi di Charlotte Thon e Marc Boinet, poltrona di Boris Tabacoff. Tutto da Maison Intègre. Tappeto Cogolin. Sul camino, l’opera Vicky’s Blue Jeans Body Pillow di Pia Camil, galleria Guillaume Sultana, e Untitled di Lee Bae, galleria Perrotin. Dipinti antichi, collezione privata
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 ??  ?? Tavolo su misura di
Rodolphe Parente e sedie SQdiWilly
Rizzo. Piatto bordeaux di Hermès e vaso blu Qucha, design
Jean-Baptiste Fastrez per Moustache. Alla parete, il trittico Studies into the past di Laurent Grasso, galleria Perrotin.
Sul camino, un piatto di Pablo Picasso (in questa pagina). Sulla madia del living, un’altra ceramica di Picasso. Nello studio, scrivania in palissandr­o di Omann
Jun. Lampada 231 di Jacques Bini e maschera in ceramica smaltata dell’artista messicana Pia Camil (nella pagina accanto)
Tavolo su misura di Rodolphe Parente e sedie SQdiWilly Rizzo. Piatto bordeaux di Hermès e vaso blu Qucha, design Jean-Baptiste Fastrez per Moustache. Alla parete, il trittico Studies into the past di Laurent Grasso, galleria Perrotin. Sul camino, un piatto di Pablo Picasso (in questa pagina). Sulla madia del living, un’altra ceramica di Picasso. Nello studio, scrivania in palissandr­o di Omann Jun. Lampada 231 di Jacques Bini e maschera in ceramica smaltata dell’artista messicana Pia Camil (nella pagina accanto)
 ??  ?? Panca di Scène fotografic­a di Léa Walter Mestres, in Ouverte. resina Pfeiffer, Untitled cromata galleria Opera galleria Sultana. 70 (a sinistra). Guillaume Lampada Divano Anni e disegno coffee di table Rodolphe su
Parente; poltrona di Boris Tabacoff.
Sgabello dorato Zindi di Charlotte Thon e
Marc Boinet, da Maison Intègre come il set di candelabri Bande de Lobi di Pia Chevalier (nella pagina accanto)
Panca di Scène fotografic­a di Léa Walter Mestres, in Ouverte. resina Pfeiffer, Untitled cromata galleria Opera galleria Sultana. 70 (a sinistra). Guillaume Lampada Divano Anni e disegno coffee di table Rodolphe su Parente; poltrona di Boris Tabacoff. Sgabello dorato Zindi di Charlotte Thon e Marc Boinet, da Maison Intègre come il set di candelabri Bande de Lobi di Pia Chevalier (nella pagina accanto)
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 ??  ?? Tube chair disegnata nel 1969 da Joe Colombo per
Flexform, acquistata dalla galleria Yves Gastou, ora nel catalogo Cappellini. Lampada multicolor Bark di Ferréol Babin. Sulla cassettier­a, Echo Lamp in bronzo di Brendan Ravenhill per Maison Intègre come il piatto tuareg. Ceramica di Picasso e scultura colorata in poliestere e fibra di vetro di Les Simonnet.
Lampada 251 di Tito Agnoli per Oluce, Galerie Kreo.
Lenzuola Verilin, copriletto Créations Métaphores
Tube chair disegnata nel 1969 da Joe Colombo per Flexform, acquistata dalla galleria Yves Gastou, ora nel catalogo Cappellini. Lampada multicolor Bark di Ferréol Babin. Sulla cassettier­a, Echo Lamp in bronzo di Brendan Ravenhill per Maison Intègre come il piatto tuareg. Ceramica di Picasso e scultura colorata in poliestere e fibra di vetro di Les Simonnet. Lampada 251 di Tito Agnoli per Oluce, Galerie Kreo. Lenzuola Verilin, copriletto Créations Métaphores
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Rodolphe Parente, autore del progetto di interni (sopra, a destra). Sumisura, la testatapar­avento del letto è rivestita in lana nella parte inferiore e in ottone spazzolato glossy in quella superiore. Lampada di Tito Agnoli per Oluce, Galerie Kreo (nella pagina accanto)
Alla Studies di galleria Laurent parete Perrotin into Grasso, il the trittico past (sopra, a e sinistra). decoratore Il designer francese Rodolphe Parente, autore del progetto di interni (sopra, a destra). Sumisura, la testatapar­avento del letto è rivestita in lana nella parte inferiore e in ottone spazzolato glossy in quella superiore. Lampada di Tito Agnoli per Oluce, Galerie Kreo (nella pagina accanto)
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