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TUTTO IL RESTO È NOIA

Un viaggio nel mondo dell’architettu­ra postmodern­a. Duecento edifici, anche recenti, raccontano la storia di un movimento che non finisce di sorprender­e

- Postmodern Architectu­re. Valentina Croci

Less Is a Bore lascia spazio a un arcobaleno di edifici ribelli. Appena edito da Phaidon, il libro di Owen Hopkins traccia la mappa delle stravaganz­e architetto­niche con oltre 200 esempi nel mondo

Quella di Owen Hopkins è una dichiarazi­one d’amore all’architettu­ra postmodern­a. Il curatore del Sir John Soane’s Museum di Londra nel libro Postmodern Architectu­re. Less is a Bore, edito da Phaidon, racconta la storia del movimento più anarchico della progettazi­one attraverso esempi significat­ivi, anche recenti. Pagina dopo pagina, l’autore allontana il grigio e la monotonia dei grattaciel­i di acciaio e vetro lasciando spazio a un arcobaleno di edifici ribelli che cambiano nella forma e nel colore. Dal Disney Building di Arata Isozaki in Florida alla Mourmans House di Ettore Sottsass a Lanaken in Belgio, fino ai nuovi Hotel Zaandam ad Amsterdam e Museum Garage di Miami, Hopkins mette insieme architettu­re note o inaspettat­e, temporanee e permanenti, basse e alte, curve e storte, tutti progetti che celebrano il massimalis­mo con citazioni classiche

e neoclassic­he innestate sulle facciate. Il viaggio, lungo 224 pagine, passa anche per l’Italia toccando – tra le altre – Villa Alessi a Verbania opera di Aldo Rossi (1989), Casa Zermani di Varano, progetto di Zermani Associati (1997) e la Moschea di Roma realizzata nel 1995 da Paolo Portoghesi. Modelli di un linguaggio che è stato, ed è, un inno alla libertà di pensiero: Less is a bore (meno è una noia), scrisse il teorico del Postmodern

Complexity and Contradict­ion in Architectu­re

Robert Venturi in

(1966), dopo che il modernismo aveva generato innumerevo­li torri quasi identiche nelle città di tutto il mondo. Ma perché parlare di Postmodern­ismo oggi? Hopkins vuole non soltanto ispirare la prossima generazion­e di architetti dal punto di vista estetico, quanto fornirgli le radici culturali di quest’espression­e progettual­e. Se il Modernismo quindi è stato la risposta a un

mondo definito dall’industria, dall’urbanizzaz­ione e dagli stati nazionali del dopoguerra, il Postmodern­o degli anni Settanta e Ottanta ha incarnato il passaggio alla postindust­rializzazi­one, all’economia di consumo e alla disurbaniz­zazione, decretando la fine dell’utopia dell’ordine globale. Eclettismo e nuovi impulsi culturali sono portati dalla Pop art, dalla musica e dalla tv onnipresen­te che ha favorito la saturazion­e mediatica delle immagini. Varietà estetica, colore, ornamento e allusioni storiche diventano quindi il nuovo vocabolari­o dell’architettu­ra. Il recente risveglio del movimento, sia pure in casi isolati, ci comunica che, in un’economia post-digitale costruita attorno all’automazion­e e al virtuale, la risposta può essere trovata ancora esattament­e lì, come un tempo.

PHAIDON.COM

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Phaidon, 39,95 euro (sopra).
L’Hotel Zaandam di Amsterdam firmato WAM architecte­n, 2010
Postmodern Architectu­re. Less is a Bore di Owen Hopkins, edito da Phaidon, 39,95 euro (sopra). L’Hotel Zaandam di Amsterdam firmato WAM architecte­n, 2010
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Jurgen Mayer H, Workac,
Clavel Arquitecto­s, Nicolas
Buffe and K/R, 2018 (in questa pagina). Nella pagina accanto, da sinistra in senso orario: l’installazi­one dell’artista Camille Walala realizzata sulla facciata di un edificio storico di
New York, 2018. La torre
Landmark diventata punto di riferiment­o del villaggio olandese di
Nieuw-Bergen, firmata
Monadnock, 2015.
Il padiglione Ordnance
Pavilion di Studio
Mutt costruito nel
Lake District, una regione montuosa nel Nordovest dell’Inghilterr­a, 2018
Museum Garage, il parcheggio multipiano realizzato a Miami da Jurgen Mayer H, Workac, Clavel Arquitecto­s, Nicolas Buffe and K/R, 2018 (in questa pagina). Nella pagina accanto, da sinistra in senso orario: l’installazi­one dell’artista Camille Walala realizzata sulla facciata di un edificio storico di New York, 2018. La torre Landmark diventata punto di riferiment­o del villaggio olandese di Nieuw-Bergen, firmata Monadnock, 2015. Il padiglione Ordnance Pavilion di Studio Mutt costruito nel Lake District, una regione montuosa nel Nordovest dell’Inghilterr­a, 2018

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