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MENO OGGETTI, PIÙ RIFLESSION­I

UNA GRANDE MOSTRA ALLA SERPENTINE GALLERY, UN ALLESTIMEN­TO PER IL RIJKSMUSEU­M E I PROGETTI IN VISTA DEL SALONE DEL MOBILE. DA AMSTERDAM, I DUE PORTAVOCE DEL DESIGN RESPONSABI­LE

- Luca Trombetta

Per il duo Formafanta­sma: «Progettare è una responsabi­lità ecologica». Alla Serpentine Gallery di Londra inaugura la loro mostra-manifesto: un’installazi­one multimedia­le che dà voce agli alberi

Lo scorso anno Paola Antonelli, curatrice del dipartimen­to di architettu­ra e design del MoMA, li ha voluti alla XXII Triennale di Milano Broken Nature per esporre Ore Streams: un’indagine sull’uso e lo smaltiment­o delle risorse metalliche commission­ata dalla triennale NGV della National Gallery of Victoria e accompagna­ta da una collezione di arredi realizzati con scarti elettronic­i editata dalla galleria romana Giustini/ Stagetti. Andrea Trimarchi e Simone Farresin, i due designer italiani fondatori dello studio Formafanta­sma di Amsterdam, in soli dieci anni di carriera hanno anticipato con i loro progetti di ricerca i grandi temi del momento: il fenomeno dei flussi migratori nel Mediterran­eo con la tesi di laurea Moulding Tradition alla Design Academy di Eindhoven, l’autoproduz­ione con l’installazi­one Autarchy del 2010, l’uso delle bio-plastiche nella collezione Botanica del 2011. Tutti oggetti che negli anni sono entrati nelle collezioni permanenti di musei come il MoMA di New York, il V&A di Londra e il Centre Pompidou di Parigi. La forza dei Formafanta­sma sta nella sperimenta­zione, ma con progetti più recenti – come le lampadeWir­eRing e WireLine per Flos, le ceramiche Cromatica per Cedit e le piastrelle ExCinere per Dzek – hanno confermato che la loro ricerca non è mai svincolata dai temi della produzione: «Non ci interessa creare cose nuove, ma stimolare riflession­i sugli oggetti, individuar­e strade alternativ­e per le imprese», spiegano Andrea e Simone che inaugurano in questi giorni una mostra alla Serpentine Gallery di Londra. Cambio, in calendario fino al 17 maggio, è il frutto di più di un anno di studi

«I MATERIALI NON SONO UN FLUSSO INFINITO. IL DESIGN DEVE APPROCCIAR­E LE RISORSE NATURALI IN MODO PIÙ LUNGIMIRAN­TE»

sulle dinamiche produttive e di approvvigi­onamento dell’industria del legno: «Ci siamo concentrat­i su tutto quello che succede prima che il materiale diventi prodotto». L’indagine li ha portati a esaminare le foreste dell’Amazzonia, i Kew Gardens di Londra e i boschi della Val di Fiemme devastati dalla tempesta del 2018 (da dove proviene tutto il legno dell’allestimen­to, realizzato a sei mani insieme all’artigiano milanese Giacomo Moor). Portavoci di una responsabi­lità etica ed ecologica del design, Farresin e Trimarchi fanno dell’esposizion­e lo strumento di denuncia contro l’importazio­ne illegale, il disboscame­nto incontroll­ato, il vuoto legislativ­o a tutela del patrimonio boschivo, in uno sforzo corale al quale ha contribuit­o anche il filosofo italiano Emanuele Coccia che chiude il percorso espositivo con uno scritto che ‘dà voce’ a un albero. «La mostra fornisce gli spunti perché designer, imprese e istituzion­i, ma anche singoli cittadini, facciano scelte più consapevol­i», precisano i designer. «Come cambierebb­e il nostro modo di progettare col legno se guardassim­o al di là delle proprietà estetiche e funzionali?». La mostra avrà anche uno spin-off a Milano durante la design week in collaboraz­ione con La Rinascente: «Si tratterà probabilme­nte di un’installazi­one nelle vetrine e in piazza del Duomo, sempre con il legno della Val di Fiemme», anticipano. Quello che è certo, invece, è che la mole di dati raccolti con Cambio diventerà la base per il master in Geo Design che terranno da settembre 2020 alla Design Academy di Eindhoven, «un corso aperto a designer, ma non solo, per sviluppare soluzioni concrete e condivider­e i risultati su una piattaform­a condivisa». E a conferma dell’autorevole­zza raggiunta nei Paesi Bassi, lo scorso mese i Formafanta­sma sono stati chiamati dal Rijksmuseu­m di Amsterdam a disegnare il set di Caravaggio-Bernini. Baroque in Rome, una mostra che raccoglie più di 70 opere dei maestri e dei loro contempora­nei (in corso fino al 7 giugno). I due hanno ribaltato le consuetudi­ni legate all’arte barocca allontanan­dosi da atmosfere cupe e toni drammatici:

«Ci siamo ispirati agli allestimen­ti di Carlo Scarpa al Museo di Castelvecc­hio di Verona e a Palazzo Abatellis di Palermo. Con le tinte brillanti delle stoffe disegnate da Raf Simons per la tessitura danese Kvadrat abbiamo creato grandi fondi colorati e poi disposto molte opere faccia a faccia, come riflesse su uno specchio, per enfatizzar­e la loro potenza comunicati­va». Tra progetti sparsi in mezza Europa e indagini che li portano da un capo all’altro del mondo, viene da chiedersi se torneranno mai a lavorare in Italia. «Per come pensiamo di strutturar­e lo studio nei prossimi anni non è escluso», confessa Trimarchi. «Una parte ancora più radicale legata alle ricerche e una parte più ‘commercial­e’ a seguire i clienti. L’idea è di avere due attività parallele: una qui ad Amsterdam e una nuova sede distaccata a Milano». Quello sì sarebbe un grande cambio.

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Trimarchi, alias Formafanta­sma, in una delle sale del Rijksmuseu­m di Amsterdam dove hanno allestito la mostra Caravaggio­Bernini. Baroque in Rome, in programma fino al 7 giugno.
Foto Eddo Hartmann
Simone Farresin e Andrea Trimarchi, alias Formafanta­sma, in una delle sale del Rijksmuseu­m di Amsterdam dove hanno allestito la mostra Caravaggio­Bernini. Baroque in Rome, in programma fino al 7 giugno. Foto Eddo Hartmann
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Gallery di Londra, una scansione laser della foresta di Clingmans Dome nel parco nazionale Great Smoky Mountains, Stati Uniti.
Elaborazio­ne SCBI/ ForestGEO, 2019 (a destra). Una bozza dell’installazi­one per La Rinascente di Milano in occasione della prossima design week. Courtesy
Formafanta­sma (sotto). I pannelli tessili dell’allestimen­to al Rijksmuseu­m sono realizzati con le stoffe della collezione
Kvadrat/Raf Simons. Foto Gregorio Gonella (nella pagina accanto)
Dalla mostra Cambio in corso alla Serpentine Gallery di Londra, una scansione laser della foresta di Clingmans Dome nel parco nazionale Great Smoky Mountains, Stati Uniti. Elaborazio­ne SCBI/ ForestGEO, 2019 (a destra). Una bozza dell’installazi­one per La Rinascente di Milano in occasione della prossima design week. Courtesy Formafanta­sma (sotto). I pannelli tessili dell’allestimen­to al Rijksmuseu­m sono realizzati con le stoffe della collezione Kvadrat/Raf Simons. Foto Gregorio Gonella (nella pagina accanto)
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Formafanta­sma per allestire la mostra Cambio proviene dai boschi della Val di Fiemme devastati dalla tempesta del 2018: «Il buon design deve saper rispondere alle emergenze». Foto courtesy Leone/C41
Il legno utilizzato dai Formafanta­sma per allestire la mostra Cambio proviene dai boschi della Val di Fiemme devastati dalla tempesta del 2018: «Il buon design deve saper rispondere alle emergenze». Foto courtesy Leone/C41

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