ARCHITETTURA
Prima tappaWeissenhofsiedlung: la zona residenziale costruita nel 1927, in occasione dell’esposizione DieWohnung (L’abitazione), è una superantologia del Movimento Moderno. Situata nel quartiere di Killesberg – tutto giardini e frutteti – ha visto operare in prima linea Mies van der Rohe, a cui il DeutscherWerkbund, l’associazione degli architetti tedeschi, affidò la supervisione della costruzione dell’intera area. Insieme a lui progettisti del calibro di Peter Behrens, Walter Gropius, Mart Stam e Hans Scharoun. Gli edifici che non sono andati distrutti durante la Seconda guerra mondiale – ne sono rimasti undici – sono tuttora abitati e quindi inaccessibili. A parte Haus Le Corbusier, manifesto di proporzioni del maestro francese che ha espresso qui una delle sue tavolozze cromatiche. Non dimenticate la terrazza sul tetto, offre una splendida vista sulla vallata che circonda la città. In tema di riletture, Lederer Ragnarsdóttir Oei è lo studio di punta. Ha curato gli interventi su due edifici icona situati sulla B14, l’arteria stradale che conduce dalla periferia fino al centro della città. Uno è il Wilhelmspalais, trasformato nello StadtPalais – Stadtmuseum Stuttgart
(per l’appunto si è appena chiusa una mostra monografica sull’architetto modernista Richard Herre). Poco più avanti c’è il cantiere per l’ampliamento della Württembergische Landesbibliothek, inaugurazione in primavera. «Il nostro lavoro è sempre molto contestuale», dicono Arno Lederer, Jórunn Ragnarsdóttir e Marc Oei. «Quando affrontiamo un progetto cerchiamo sempre di abbracciare l’ambiente circostante, l’interezza dell’area. Per esempio, per il
museo cittadino e l’ampliamento della biblioteca nazionale abbiamo dedicato molto tempo allo studio di relazioni tra le istituzioni culturali lungo la B14 e il centro della città, in modo da invogliare i visitatori a estendere il loro sguardo». Capitale europea dell’auto, non stupisce che il museo best seller della città sia il MercedesBenz, progettato da UNStudio di Ben van Berkel, un edificio vetrato dal futuristico aspetto a spirale. Come concorrente il Porsche Museum nato nel 2009 e firmato da Delugan Meissl Associated Architects di Vienna, dove è possibile provare l’ebbrezza di guidare un bolide virtuale e osservare dietro un vetro i meccanici al lavoro. Iconica la torre della televisione costruita da Fritz Leonhardt nel 1956. È la prima torre al mondo realizzata in cemento armato, dall’alto dei suoi 217 metri offre la vista sulla città e le colline intorno.