DOPO CHRISTO
Una mostra al Pompidou e l’Arco di Trionfo impacchettato. Parigi celebra il maestro bulgaro, naturalizzato statunitense, scomparso il 31 maggio, considerato uno dei più significativi esponenti della Land Art
Il maestro della Land Art appena scomparso regala un ultimo progetto: dal 18 settembre 2021 l’Arco di Trionfo sarà ‘impacchettato’ in teloni d’argento. In attesa della grandiosa installazione, Parigi lo celebra con una monografica al Centre Pompidou
Chissà se da lassù proverà a imballare le nuvole, o magari a camminarci sopra. Christo Vladimirov Javachev, scomparso il 31 maggio nella sua abitazione di New York per cause naturali, in più di cinquant’anni di carriera ha ridisegnato i paesaggi e letteralmente impacchettato il mondo. Per molti il suo ricordo più forte resta l’installazione temporanea The Floating Piers del 2016, la passerella galleggiante lunga 4,5 km sul lago d’Iseo attraversata da circa un milione e mezzo di persone in poche settimane: «Nel corso di tre mesi rimuoveremo tutto e lasceremo il lago d’Iseo come se non fossimo mai stati qui», spiegò Christo.
Oggi non c’è una sola traccia di quello che è stato un evento mondiale. Una vera e propria passeggiata sull’acqua, ultimo intervento nel nostro Paese di uno tra i più significativi esponenti della Land Art. L’artista bulgaro, naturalizzato statunitense, sempre in Italia nel 1968 aveva ricoperto con propilene bianco e corde una torre medievale e la fontana barocca sulla piazza del Mercato di Spoleto. Due anni più tardi era toccato alla statua equestre di Re Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano, poi nel 1974 era stata la volta della Porta Pinciana a Roma. Ad aiutarlo nella realizzazione delle opere, sempre sua moglie
Jeanne-Claude, scomparsa nel 2009. I due, nati lo stesso giorno, il 13 giugno 1935, hanno scritto insieme una pagina importante della storia dell’arte superando con i loro lavori i limiti tradizionali della scultura e dell’architettura: dai primi oggetti avvolti alle maxi installazioni all’aperto. È a entrambi che il Centre Pompidou dedica Christo and Jeanne-Claude Paris! La mostra (fino al 19 ottobre) ripercorre gli anni parigini della coppia, tra il 1958 e il 1964, e racconta la nascita del loro progetto The Pont NeufWrapped (1975-1985), il più vecchio dei ponti della capitale francese coperto da un telo di poliestere giallo ocra. Un’esposizione che anticipa di un anno il progetto The Arc de Triomphe, Wrapped, rinviato per la pandemia. Stiamo parlando dell’impacchettamento dell’Arco di Trionfo a cui Christo teneva molto e, per sua volontà, rimasto in programma dal 18 settembre al 3 ottobre 2021. L’installazione verrà portata a termine dai suoi collaboratori utilizzando venticinquemila metri quadrati di tessuto in polipropilene blu-argento riciclabile e settemila metri di corda rossa. Sarà l’opera ultima di un artista capace di sognare l’impossibile e farlo diventare realtà.