LA SCENA CREATIVA
Se il Rex, transatlantico felliniano per antonomasia, troneggia nella spa del
Grand Hotel, simbolo della villeggiatura riminese novecentesca, negli ultimi anni la rinascita urbanistica della città adriatica ha visto incursioni di maestri dell’architettura. Nei primi anni Novanta Paolo Portoghesi ha risistemato un’altra icona fronte mare: il Savoia Hotel. Ispirandosi alle sembianze di una conchiglia, ha pensato a un edificio luminoso, con stanze imponenti e un’opulenta oasi benessere vista mare. Qualche anno prima, invece, Ron Arad era stato chiamato a ridefinire il concept di un antico – e invecchiato – albergo del centro: il DuoMo Hotel. L’archistar israeliana ci ha messo il suo repertorio di metalli, vuoti, trasparenze, colori. Insomma, un progetto d’interior inquieto e ricco di contrasti, con ambienti estrosi che omaggiano il pop. La scena creativa romagnola non finisce in città, anzi. Giovane, frastagliata e vitale, conta sulle incursioni di designer e artisti che si muovono attraverso i colli, sede di molteplici ‘atolli creativi’ (di Santarcangelo di Romagna parliamo nelle prossime pagine). Da tenere d’occhio gli artisti emergenti Eron e Lucio Basik: linguaggi esplosivi tra graffiti, pitture murali e interventi mixed art su vari supporti. Affermato graphic designer con studio riminese, Leonardo Sonnoli è l’autore tra l’altro dell’immagine di Artissima a Torino e organizzatore d’insoliti ‘tour tipografici’ per scoprire il lettering dei palazzi riminesi. Tra i nomi di spicco del design contemporaneo, Marcantonio Raimondi Malerba fa base nella vicina Cesena. Celebri le sue Monkey Lamp per Seletti: piccole scimmie in resina bianca che reggono una lampadina. Un modo ironico per descrivere il precario equilibrio tra uomo e natura.