Living

ALDO CIBIC

TANTE COSE INSIEME. OGGETTO NON IDENTIFICA­TO E ESERCIZIO DI PROPORZION­I. MA ANCHE CATALIZZAT­ORE DI NUOVE ESPERIENZE: «TRA LABORATORI, FAB LAB E STARTUP HO SCOPERTO UNA VITA MOLTO DOLCE», DICE L’ARCHITETTO, «E QUESTA È LA MIA CUCCIA»

- Susanna Legrenzi

Un pied-à-terre di 34 metri quadrati a Shanghai è il nuovo ‘laboratori­o abitativo’ dell’architetto-sperimenta­tore. L’esercizio è di proporzion­i stilistich­e precise al millimetro

L’ultima volta che abbiamo incontrato Aldo Cibic, tra i protagonis­ti con Ettore Sottsass dell’immaginifi­ca parabola di Memphis e di molti altri progetti ancora, è stato più di due anni fa. Eravamo a Milano, ospiti del suo nuovo pied-à-terre di 40 mq, progettato al millimetro per le trasferte di lavoro da Vicenza. Da allora (nel mondo) sono accadute molte cose. Noi sempre a Milano, lui, a sorpresa, nuovamente a Shanghai, dove ha completato un nuovo esercizio di proporzion­i: una nuova ‘cuccia’ come la definisce lui. E anche un Ufo, non tanto nell’accezione futuribile di stampo sci-fi ma nella sua estensione letterale, quella di ‘oggetto volante non identifica­bile’. In un’immagine, un interno italiano (d’autore) nel cuore di Siping, popolosiss­imo distretto operaio della megalopoli cinese, dove Cibic è impegnato in una nuova sfida: NICE 2035 Living Line. «Il titolo ombrello sta per Neighborho­od of Innovation, Creativity and Entreprene­urship towards 2035», racconta Cibic. «È un progetto di innovazion­e sociale coordinato da Lou Yongqi, preside della School of Design & Innovation alla Tongji University di Shanghai. L’idea alla base è che le comunità e i loro residenti possano essere importanti fonti di innovazion­e nelle città. E che le università, quando si integrano con le comunità, possano dare vita a una sorprenden­te reazione chimica, grazie alla presenza di talenti, idee, emozioni, conoscenze e abilità in grado di diventare catalizzat­ori di nuove esperienze. Siping, non distante dalla Tongji University, dove insegno da anni, era il luogo ideale

«QUESTO SPAZIO È UN OSSERVATOR­IO,

QUELLO CHE MANCA LO POSSO

ORDINARE CON TAOBAO. TI CONSEGNANO

ANCHE UNA COSA DA UN EURO»

per questo tipo di sperimenta­zione». Il risultato? «Sono l’unico straniero che vive in questo compound», sorride Cibic da una schermata di Zoom. E aggiunge: «Prima di NICE 2035 con Lou Yongqi abbiamo avviato Design Harvest, una piattaform­a per l’innovazion­e e l’imprendito­rialità nel campo dell’interazion­e urbano-rurale». Era il 2007. Il lancio di NICE 2035, di cui Design Harvest è stato una sorta di incubatore, risale all’anno successivo. Da allora, il progetto è cresciuto fino a incorporar­e un numero sempre maggiore di laboratori, Fab Lab, startup con un focus specifico su ristorazio­ne, intratteni­mento, mobilità, robotica, produzione avanzata. «Quando mi sono trasferito a Shanghai lo scorso autunno, ho trovato casa a Siping, grazie al gentilissi­mo proprietar­io di una lavanderia» racconta Cibic. «In questi mesi ho scoperto una realtà unica, una vita molto dolce, in un distretto non immediatam­ente comprensib­ile. Siping non è la Shanghai che conosciamo. È abitato per il 70 per cento da anziani. L’innesto delle nuove attività ha già rivitalizz­ato la zona, creando non solo nuove reti relazional­i ma anche un impatto sul mercato immobiliar­e. Ogni tanto penso di essere diventato un gentrifica­tore, mio malgrado». Per NICE 2035, in questi mesi Cibic ha dato forma a NICE Commune, uno spazio sociale multifunzi­onale nel cuore della comunità. «NICE Commune è nata per creare un ponte tra le diverse culture della comunità e potenziare la loro mescolanza, avviando molteplici attività»

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Cibic, classe 1955, ritratto nel suo mini appartamen­to di 34 mq (in questa foto). La casa si trova a Siping, un popolosiss­imo quartiere operaio di Shanghai «non immediatam­ente comprensib­ile», dice Cibic (nella pagina accanto).
Foto Yuxin Zhang
L’architetto Aldo Cibic, classe 1955, ritratto nel suo mini appartamen­to di 34 mq (in questa foto). La casa si trova a Siping, un popolosiss­imo quartiere operaio di Shanghai «non immediatam­ente comprensib­ile», dice Cibic (nella pagina accanto). Foto Yuxin Zhang
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Paola C. Su disegno dell’architetto anche il tavolo laccato senape e le lampade
Il Radiofonog­rafo stereofoni­co RR126 dei fratelli Castiglion­i e la Radio.Cubo TS522 di Marco Zanuso e Richard Sapper per Brionvega sono entrambi Anni 60. Tra gli oggetti di design firmati da Aldo Cibic, il tavolino Colony per Paola C. Su disegno dell’architetto anche il tavolo laccato senape e le lampade
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Gobbetto. La multinazio­nale
Haier è lo sponsor che ha dotato l’appartamen­to e il 2035 Community di fornelli center e frigorifer­i, NICE dei bagni tecnologic­i e dell’aria condiziona­ta. Sul bancone da lavoro, a destra: caraffa Polly di Aldo Cibic per Paola C. e bollitore hot.it di Wiel Arets per Alessi (nella pagina accanto)
Sul tavolo, vassoiopor­tafrutta di Aldo Cibic e, sullo sfondo, la zona notte del pied-à-terre (sopra). In cucina e in bagno la resina rossa è stata fornita da Gobbetto. La multinazio­nale Haier è lo sponsor che ha dotato l’appartamen­to e il 2035 Community di fornelli center e frigorifer­i, NICE dei bagni tecnologic­i e dell’aria condiziona­ta. Sul bancone da lavoro, a destra: caraffa Polly di Aldo Cibic per Paola C. e bollitore hot.it di Wiel Arets per Alessi (nella pagina accanto)
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ATUSSER FECTEREI INTE OBUS? DUCTUM CONSUS,
OMNITAM, IL HAESINC REM OPORUDET
CONOS MAED PEC VITIENI HICEREB ATUSSER FECTEREI INTE OBUS? DUCTUM CONSUS, OMNITAM, IL HAESINC REM OPORUDET

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