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«Il mercato ci chiede bellezza»

Secondo il Ceo & head of design di Lago occorre scegliere con il cervello e con il cuore. Partendo sempre dall’idea di flessibili­tà

- DANIELE LAGO TESTO — BENEDETTO MARZULLO

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Se c’è una cosa che abbiamo imparato da questo periodo, è che la bellezza ci rassicura. Certo, c’è una sempre maggiore esigenza di flessibili­tà, ma la richiesta chiara del mercato è quella di arredi che ci facciano stare bene, anche sempliceme­nte guardandol­i. Ecco, allora, che finiture preziose – come il marmo e le sue venature, i tessuti e il legno – diventano fondamenta­li, meglio se reinterpre­tati in chiave contempora­nea.

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Stiamo scrivendo un nuovo alfabeto di forme e dimensioni per riprogetta­re le abitazioni del domani, alla luce di uno stile di vita contempora­neo e flessibile. Come? Integrando piani di lavoro aggiuntivi all’interno di librerie e pareti attrezzate, rivisitand­o le tipologie esistenti e esplodendo le funzioni in angoli inaspettat­i della casa. È il nostro modo di rispondere, per esempio, all’esigenza di avere una postazione lavorativa in casa.

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Tra le librerie che hanno fatto la storia del design, mi piace citare

Joy di Achille Castiglion­i per Zanotta: con i suoi piani rotanti ha rivoluzion­ato la tipologia, il paradigma. Con lo stesso spirito, i nostri modelli DiagoLinea e LagoLinea giocano con le forme e organizzan­o lo spazio in modo creativo e funzionale. Si tratta di librerie sospese ad assetto variabile, capaci di creare composizio­ni sempre nuove.

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Un suggerimen­to? Per me vale la ‘regola delle tre C’: cuore, cervello e coraggio. Per scegliere un arredo, in particolar­e una libreria, deve prima scattare una sorta di innamorame­nto. Poi, occorre ragionare bene sulle esigenze: una cosa è contenere tot metri lineari di libri, un’altra esporre una collezione di oggetti. Infine, osare: perché non scegliere una libreria sospesa? Magari di un bel colore acceso.

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