LA FORTUNA DI VIVERE QUI
Tutto firmato Frank Lloyd Wright, anche il divano. «I toni sono quelli densi e caldi della natura intorno», dice la designer Sarah Magness. Ha lasciato New York per trasferirsi in una delle poche Usonian House dell’Hudson Valley. «È come se avessi ricevuto il testimone di un’eredità. Più passa il tempo, più la scopro»
«Studia la natura, ama la natura, stai vicino alla natura. Non ti tradirà mai». Di questa frase di Frank LloydWright, l’interior designer Sarah Magness ha fatto il suo imperativo. Da un anno ha lasciato Manhattan per la natura dell’Hudson Valley, trasferendosi a tempo pieno in una delle poche Usonian House progettate dall’architetto americano fuori New York. «A soli 30 minuti dalla città è possibile vivere nel mezzo della foresta», racconta Magness, seduta sul divano originale anni Cinquanta disegnato per la casa da Frank LloydWright: «L’ho ereditato quando ho comprato la residenza, sette anni fa. Non l’ho mai cambiato», sorride orgogliosa. «Oltre all’abitazione, Wright progettò anche gli elementi d’arredo. Il tessuto del divano, con queste tonalità calde e dense, riprende quelle della natura circostante». Frank LloydWright aspirava a creare uno stile americano e democratico (la parola Usonia è l’acronimo di United States of North America). Le sue case usoniane, in gran parte completate o costruite nel secondo dopoguerra come questa, sono la risposta alla grande depressione che colpì l’America alla fine degli anni Venti. Unifamiliari, economiche, caratterizzate da uno sviluppo orizzontale si distinguono per l’uso di materiali strettamente legati al luogo, come il legno di mogano, e per la ricerca di un costante dialogo tra interno e esterno. «Quando la acquistai fui subito consapevole della responsabilità di preservarla, di mantenerla integra. È come se avessi ricevuto il testimone di un’eredità importante. Molti mi chiedono come riesca a vivere in una casa con cucina e bagni di sessant’anni fa. Io lo trovo un lusso. Non ho cambiato nulla dell’architettura originale, ho solo restaurato il tetto per problemi di infiltrazione e cambiato gli elettrodomestici». Se all’inizio la sua Usonian House era il rifugio intimo del fine settimana dove staccare con la figlia, da quando Magness si è trasferita stabilmente nell’Hudson Valley, l’opera architettonica di Wright è diventata un luogo conviviale dove ospitare gli amici. «Più il tempo passa, più la scopro. Il salotto è la stanza che preferisco. Le finestre su tre lati permettono di avere un rapporto simbiotico con la foresta. Ora che vivo qui a tempo pieno, assisto sorpresa al mutare delle stagioni». La luce naturale gioca un ruolo fondamentale. Mentre il sole attraversa il cielo, la percezione degli spazi cambia di continuo: «Le finestre incorniciano l’ambiente, una lezione di cui sicuramente terrò conto nel mio lavoro», dice l’interior designer. «La casa non è grande, ma ha la capacità di massimizzare i punti di vista. Mi piace creare diverse esperienze all’interno della stessa stanza,