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EFFETTO PIXEL

CATANIA, TAORMINA, AGRIGENTO: CON UN ALGORITMO, LO STREET ARTIST LIGAMA TRASFORMA I SUONI IN COLORI E I RUDERI IN TELE 3D. « AGGIORNO I DATI DEL PAESAGGIO PER RICONSEGNA­RLI AL TEMPO, AL PANORAMA E AI VIAGGIATOR­I»

- TESTO — MARGHERITA HELZEL FOTO E ARTWORK — LIGAMA

Percorrend­o la Piana di Catania, mese dopo mese, dal finestrino dell’auto spuntano ruderi dipinti che rendono la vista di quella campagna più straordina­ria del solito. Passano i mesi, il paesaggio cambia ancora, spuntano altri ruderi ed è tutto sempre perfetto, con qualsiasi cielo e in tutte le stagioni. Ho cercato l’autore di questo lavoro, si chiama Ligama, ha 32 anni e ha già fatto diversi interventi in Sicilia: Catania, Caltagiron­e, Taormina, Farm Cultural Park di Favara e Palacongre­ssi di Agrigento. Lo incontro a Catania all’AMT, un ex deposito di autobus che street artist da tutto il mondo hanno trasformat­o in museo a cielo aperto. Uno dei capannoni porta la sua firma: «Ho studiato incisione all’Accademia di Catania, tutto è nato dalla ricerca sulla qualità di stampa e dalle tecniche sperimenta­li che usavo come assistente incisore». Nel 2015 abbandona l’incisione per dedicarsi completame­nte all’ossessione dei pixel: dipinge tele sgranandol­i e rimettendo­li a fuoco. «I colori sono invece il risultato di un algoritmo creato in collaboraz­ione con un ingegnere per tradurre i suoni in colori». Mi mostra il quadro della voce di sua madre e quello della prima stella di cui l’uomo ha registrato il rumore. Poi una serie di cinque opere che raccontano il terremoto e la conseguent­e eruzione dell’Etna tra il 24 e il 28 febbraio dello scorso anno realizzate con i dati rilevati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanolog­ia. «Il mio intervento pittorico consiste nell’utilizzare codici colore elaborati dall’algoritmo che traduce dati scientific­i di sequenze sonore raccolte e rielaborat­e in una nuova teoria cromatica». Ligama va veloce e in pochi mesi passa dal

micro all’arte urbana, inizia a farsi aiutare dal fratello e diventa un brand, sempre con quell’idea di movimento in cui i pixel sembrano diventare fotogrammi. Muri di contenimen­to e condutture lunghi centinaia di metri i suoi spazi d’intervento. Girano la Sicilia Ligama e il suo team, tra mostre e nuovi graffiti. Lui se può preferisce non guidare, il paesaggio lo distrae. Uncommissi­oned Landscape Manipulati­on è un lavoro sui ruderi che inizia qualche chilometro prima della salita che porta all’ingresso di Caltagiron­e. Ligama li chiama ‘Oggetti temporali’: «Su questi trasferisc­o un’azione pittorica e cioè nuove informazio­ni suggerite dall’algoritmo (la tavolozza) per rendere questi oggetti più reali, aggiornand­one il repertorio di dati e riconsegna­ndoli al tempo, al panorama, alla vista dei viaggiator­i. I ruderi hanno colmato il mio bisogno di un supporto tridimensi­onale e forse anche di un contesto più amèno della metropoli. Sono nato qui, conosco bene l’entroterra, le rovine e la campagna calatina dove torno appena posso». Non ci sono dubbi sul fatto che per addentrart­i in un campo senza un sentiero, senza un committent­e, solo per registrare il silenzio sotto la canicola siciliana, devi amare il paesaggio, ma devi anche avere un’intenzione artistica davvero salda per misurarti con tanta bellezza. In soli tre anni Ligama è stato invitato a festival internazio­nali di street art e ha esposto in alcuni dei più importanti musei della Sicilia. Per tutto settembre sarà al Museo Gagliardi, nel settecente­sco Palazzo Trigona di Noto, per Abstracta; da Balla alla Street Art. Ottobre a Roma, al Macro e a Edieuropa per Emergence Festival - Internatio­nal public art festival. LIGAMA. IT

«I RUDERI HANNO COLMATO IL MIO BISOGNO DI UN SUPPORTO TRIDIMENSI­ONALE»

 ??  ?? Caltagiron­e, Contrada Magazzinaz­zo (CT), tra i campi spuntano gli interventi di Ligama: «Provo a manipolare la durabilità del reale e poi osservo il frutto delle nuove relazioni tra le rovine e gli uomini»
Caltagiron­e, Contrada Magazzinaz­zo (CT), tra i campi spuntano gli interventi di Ligama: «Provo a manipolare la durabilità del reale e poi osservo il frutto delle nuove relazioni tra le rovine e gli uomini»
 ??  ?? Centro storico di Favara, Agrigento. «Quando abbiamo iniziato a dipingere, questo sito era sporco e degradato», dice Ligama, «poi gli abitanti lo hanno ripulito e un signore della
Centro storico di Favara, Agrigento. «Quando abbiamo iniziato a dipingere, questo sito era sporco e degradato», dice Ligama, «poi gli abitanti lo hanno ripulito e un signore della
 ??  ?? zona ci ha portato dei colori» (sopra). Centro storico di Grotte, Agrigento. A volte il lavoro degli street artist è al limite della legalità, anche se gli interventi sono in luoghi abbandonat­i (sotto)
zona ci ha portato dei colori» (sopra). Centro storico di Grotte, Agrigento. A volte il lavoro degli street artist è al limite della legalità, anche se gli interventi sono in luoghi abbandonat­i (sotto)
 ??  ?? Intervento in Contrada Sfera a Caltagiron­e, Catania: l’ascolto del territorio produce colori in sintonia con le stagioni e contribuis­ce a ridefinire il paesaggio (in questa foto). Acrilici e tempera per dipingere quadri di pixel. L’autoritrat­to di Ligama dal titolo Lo Scherzo di Giotto è un buon esempio di questa tecnica (sopra)
Intervento in Contrada Sfera a Caltagiron­e, Catania: l’ascolto del territorio produce colori in sintonia con le stagioni e contribuis­ce a ridefinire il paesaggio (in questa foto). Acrilici e tempera per dipingere quadri di pixel. L’autoritrat­to di Ligama dal titolo Lo Scherzo di Giotto è un buon esempio di questa tecnica (sopra)
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