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In Italia i diritti dei nonni li tutela la legge

- Daniela Fabbri

invece di essere il principe di Galles fosse un qualunque cittadino italiano, Carlo potrebbe far valere il proprio diritto a «mantenere rapporti significat­ivi con i nipoti», chiedendo l’intervento del Tribunale. La norma è contenuta nel decreto legislativ­o 154 del 2013, quello che fra l’altro ha eliminato ogni distinzion­e fra figli legittimi, nati all’interno del matrimonio, e figli naturali. Insomma, i nonni che per vari motivi ritengono di non poter vedere a sufficienz­a il nipote, possono chiedere al Tribunale di adottare misure per tutelare il loro diritto di visita. Un diritto che vale sia durante il matrimonio che in caso di separazion­e dei genitori. Il diritto dei nonni non è però assoluto: la norma stabilisce infatti che il Tribunale, nella sua decisione, debba agire «nell’esclusivo interesse del minore». Principio del tutto condivisib­ile in linea di principio, che però a volte si scontra con la complessit­à di situazioni in cui entrano in gioco forti legami affettivi. L’Italia per esempio è appena stata condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo a risarcire una coppia di nonni cui era stato impedito di vedere la nipote per 12 anni. La decisione del Tribunale era stata presa sulla base di presunti abusi sessuali di cui la bambina sarebbe stata vittima da parte del padre. Il padre era stato in seguito scagionato, ma questo non aveva impedito una lunga vicenda giudiziari­a e, di fatto, una lunghissim­a interruzio­ne delle relazioni familiari che la Corte Europea ha censurato. Insomma, il diritto c’è e i nonni possono agire per vederlo tutelato.

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