Oggi

È TUTTA BARBA

- Dea Verna

davanti a una barba storce il naso. «La barba è una maschera per chi non ha personalit­à», sentenzia. «Serve a dare carattere a chi non ce l’ha. Fateci caso: se siete abituate a vedere un uomo con la barba e poi se la taglia, vi sembrerà un ectoplasma. Chi porta la barba è un insicuro. Diverso è il discorso per gli attori: lì è una questione di marketing. Oggi va di moda l’uomo sbattuto, stropiccia­to e loro, che di tanto in tanto devono rinnovare l’immagine, si adattano. E c’è chi sta bene: promuovo Bradley Cooper e Johnny Depp, prima che diventasse bolso, però». Ancora più severa Alba Parietti. «Odio la barba e questa moda insulsa di assomiglia­re a capre», dichiara senza mezzi termini. «Non migliorano un uomo di bellezza media, anzi lo peggiorano. Non bacerei mai un uomo con la barba, solo l’idea mi ripugna» E commenta: «Leo DiCaprio è ingras- sato e si è lasciato crescere la barba per camuffare la ciccia, ma col talento che ha gli perdono tutto. Uno bello con la barba? Brad Pitt, che resta sexy qualsiasi look provi». Idea condivisa da Lory Del Santo: «Brad ha fatto da apripista. Da quando è andato in giro col barbone tutti hanno iniziato a imitarlo. Ma Pitt è Pitt, gli altri sono imitazioni riuscite male. La barba invecchia, toglie sex appeal. Passi pure una barbetta lieve, due giorni di rasatura mancata, oltre, no». Uomini con la barba, non vi scoraggiat­e. Qualcuno vi ama. Per esempio, la blogger americana Laura Beck che spiega: «Avete presente quanta pazienza ci vuole a farsi crescere la barba? Un uomo così non può che essere sensibile e predispost­o alle relazioni serie e impegnativ­e».

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Nel Seicento barba e baffi venivano arricciati con ferri caldi e poi profumati con olio di cedro e di gelsomino

 ??  ?? Carlo Cracco, 49, come siamo abituati a vederlo e, sotto, glabro. «Lo chef deve tutto il suo fascino alla barba», dice la Ferrè. «Senza, è insignific­ante».
Carlo Cracco, 49, come siamo abituati a vederlo e, sotto, glabro. «Lo chef deve tutto il suo fascino alla barba», dice la Ferrè. «Senza, è insignific­ante».
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