3 strategie per gestire l’arrivo del bebè
CHIEDETE AIUTO ALLE NONNE, MA ALLE VOSTRE CONDIZIONI. NON ABBIATE PAURA DI DARE VOCE A SENTIMENTI E PENSIERI, ANCHE SE VI SEMBRANO BRUTTI. E ALMENO NEI PRIMI TRE MESI DEDICATEVI SOLO AL PICCOLO
Èun frugolino, ma sembra una bomba, che stravolge abitudini, relazioni, orari e che bisogna imparare a gestire. Come? Laura Cintelli, ostetrica dell’osservatorio Chicco, ci suggerisce tre strategie. Fai un patto con i parenti. L’arrivo del bebè crea grande aspettativa nella famiglia. Tutti vogliono essere partecipi: i nonni, gli zii, la suocera si sentono coinvolti e quasi obbligati a dispensare consigli, forti dei ricordi magari un po’ sbiaditi e di un’esperienza che però è un po’ datata (parliamo di almeno 30-40 anni). Il rischio è che si creino delle tensioni e che s’impedisca ai neogenitori di uscire dal ruolo di figli ed entrare in quello di papà e mamma. «La famiglia ha bisogno di trovare un equilibrio; cercate di passare un po’ di tempo da soli», consiglia l’ostetrica. «Prendete accordi con parenti e amici; stabilite con serenità ciò di cui avete bisogno (la spesa, la cucina ecc) e ciò che non vi serve; specificate senza paura gli orari in cui lasciarvi soli». Asseconda le emozioni. Gli sbalzi ormonali creano un’altalena di stati d’animo: felicità, tristezza, senso d’inadeguatezza. Si chiama baby blues: è la malinconia che spesso sorprende le puerpere. Niente a che vedere con la depressione post partum, ma merita d’attenzione. «Non abbiate paura di esprimere i vostri stati d’animo», suggerisce Laura Cintelli. « Se vi viene da piangere, fatelo: è naturale. Soprattutto parlate, raccontate quel che vi passa per la mente, i vostri sentimenti, e fate in modo che vengano accolti senza giudizio. Se ve li tenete dentro c’è il rischio che prendano troppo spazio nella mente e si trasformino in pensieri fissi negativi». Chiedi l’aiuto giusto al papà. modo che voi possiate dedicarvi completamente al bimbo. Dai tre mesi in poi, potrete affidargli più spesso il bebè.