Oggi

La vendetta dell’ex immobiliar­ista

- L’arresto di Claudio Giardiello, 57.

Sono le ore 11 di giovedì 9 aprile: Claudio Giardiello, 57 anni, imputato per bancarotta fraudolent­a, esplode 13 colpi nel Tribunale di Milano, uccidendo il suo ex avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, 37, l’ex socio Giorgio Erba, 60, coimputato nel processo, e l’ex giudice fallimenta­re Fernando Ciampi, 71. In più ferisce all’addome suo nipote Davide Limongelli, 42, e il commercial­ista Stefano Verna.

Giardiello era entrato in Tribunale dall’ingresso di via Manara, riservato ad avvocati e magistrati, mostrando qualcosa che sembrava un tesserino da avvocato (ma non lo era).

Dopo la sparatoria, è riuscito a scappare dal Tribunale a bordo di uno scooter, ma è stato catturato poco dopo dai Carabinier­i a Vimercate, in Brianza. Secondo gli investigat­ori, era lì per uccidere Massimo

D’Anzuoni, altro ex socio.

Giardiello, ex immobiliar­ista, da anni si trovava in grandi difficoltà finanziari­e e covava rancore verso gli ex soci, colpevoli a suo dire di averlo fregato: verso il giudice Ciampi, che gli aveva dato torto in un paio di cause, e verso l’ex avvocato.

Ora il killer è nel carcere di Monza, con l’imputazion­e di omicidio plurimo premeditat­o, tentato omicidio e porto abusivo d’arma. Il gip di Monza Patrizia Gallucci, assistita dal pm Franca Macchia, ha tentato di interrogar­lo per due volte, ma lui si è sentito male prima di rispondere.

Al terzo interrogat­orio, Giardiello si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha detto solo: «Cosa volete che vi dica, sarebbe troppo lungo spiegare tutte le ingiustizi­e che ho subito».

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