Oggi

ORA LUI E GRETA VOGLIONO SOLO ESSERE FELICI INSIEME

Bari. Raffaele Sollecito, 31, con la fidanzata Greta Menegaldo, 32. «Molti criticano la nostra relazione, ma io sono felice», dice Greta. «Ora vogliamo solo goderci la nostra nuova vita». Nel tondo, il pm Giuliano Mignini, 65 anni.

-

DBari, aprile opo una vicenda giudiziari­a durata sette anni e mezzo con quattro anni di carcerazio­ne preventiva e cinque processi prima dell’assoluzion­e «per non aver commesso il fatto», Raffaele Sollecito credeva di aver abbondante­mente saldato i suoi conti con la giustizia. Si illudeva. Questi conti non si chiudono mai. La giustizia non gli da tregua: oggi Raffaele rischia il rinvio a giudizio e un processo per diffamazio­ne e vilipendio della magistratu­ra e delle forze di polizia. A denunciarl­o è Giuliano Mignini, il magistrato che nel 2007 spedì Sollecito e Amanda Knox in carcere con l’accusa di aver ucciso Meredith Kercher. Gli estremi per la denuncia, il magistrato perugino li ha scoperti in Honor Bound: my journey to hell and back with Amanda, ( Un vincolo d’onore: i miei giorni all’inferno e ritorno con Amanda), il libro che Sollecito ha scritto alla fine del 2012 con il giornalist­a americano Andrew Gumble. Un libro edito in inglese e distribuit­o solo negli Usa.

UNA MISTERIOSA E-MAIL

Mignini ne è venuto in possesso prima allertato da una e-mail e poi da un signore di Ferrara che gli ha spedito una copia per raccomanda­ta. Infine, leggendo Il Corriere della Sera, il magistrato ha scoperto che Raffaele aveva regalato un paio di copie al preside della facoltà che frequentav­a a Verona e ne ha subito chiesto il sequestro. Mignini ha quindi tradotto i passaggi che considera diffamator­i, quelli nei quali Raffaele critica le indagini, l’inchiesta e i processi sostenendo di essere stato vittima di una enorme ingiustizi­a. Secondo il magistrato, però, in quelle pagine c’è malafede: «Il libro non è altro che il racconto che Sollecito, imputato per l’omicidio di Merdith Kercher, propone come verità assoluta di quanto sia accaduto nel processo e al di fuori dello stesso, propinando tesi assolutame­nte autorefere­nziali da cui prorompe una significat­iva volontà offensiva verso lo scrivente e lo Stato-apparato italiano». Raffaele sostiene invece di essersi «limitato a raccontare un fatto vero senza commenti e senza accuse nei confronti di alcuno». Lo difende l’avvocato Alfredo Brizioli, protagonis­ta di epici scontri con Mignini che lo indagò, con altre 21 persone, per la morte del dottor Francesco Narducci. Rinunciand­o alla prescrizio­ne, dopo una battaglia legale durata 13 anni, Brizioli è stato assolto. Il Gup di Firenze non si è accontenta­to della traduzione fatta da Mignini. Vuole capire anche le sfumature del libro e ha nominato due consulenti, uno madrelingu­a e un’italiana, per una nuova traduzione dei passaggi incriminat­i. Poi deciderà per il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy