Così si diventa sindonologi
Sindonologi non si nasce, si diventa. Basta una laurea triennale per iscriversi al corso di specializzazione in Studi Sindonici tenuto presso l’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum dei Legionari di Cristo, a Roma. Grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino e il Centro Diocesano di Sindonologia Giulio Ricci di Roma, le lezioni, distribuite su due semestri, sono a cura di alcuni tra i migliori esperti della materia. Chi non fosse interessato a conseguire il diploma, in quanto semplice cultore della materia, può invece accedere al corso con un titolo di scuola superiore.
Lo studioso torinese, però, ha puntato le sue indagini anche in un’altra direzione. «Mi sono interessato del tipo di tessitura ( a spina di pesce, ndr) del telo. Ho studiato a lungo la storia dei telai e la diffusione delle varie tipologie di stoffa nell’antichità. Sono arrivato alla conclusione che non esiste alcun tessuto paragonabile a quello della Sindone prima del Medioevo. Inoltre è da escludere che provenga dalla Palestina: lì si praticava la cosiddetta torcitura del filo a “S” mentre il telo di Torino presenta la torcitura a “Z”». Bastasse questo per risolvere il mistero: una decina d’anni fa il botanico Avinoam Danin della Hebrew University-Jerusalem individuò sulla Sindone, nella zona della testa, numerosi pollini che si è poi scoperto essere originari della zona tra Gerusalemme ed Hebron. Sono pollini di piante che fioriscono tra marzo ed aprile. La Sindone appassiona da tempo anche il professor Giulio Fanti. Fanti, col suo gruppo del Dipartimento di Meccanica industriale dell’Università di Padova, ha utilizzato un manichino in scala 1:2 posto su un telo e assoggettato a campi magnetici di 300 mila volt riuscendo a ottenere un’immagine interessante. Oggi sta passando al vaglio intere collezioni di monete bizantine emesse tra il 692 e il 944 d.C., convinto che il volto di Gesù impressovi riprenda quello sindonico. Cosa che comproverebbe la sua esistenza in epoca antica. La Sindone affascina. Al punto che qualcuno esagera. Come chi ha visto sulla teca che la contiene un volto con occhi sbarrati e grandi orecchie. E mostra la “prova” della foto. Mai sentito parlare di effetti ottici...