Oggi

Come ci si difende?

- Italo Farnetani, pediatra e ideatore del “test della camminata”

IN TOSCANA È STATO ATTIVATO UN PIANO SPECIALE DI VACCINAZIO­NI DOPO L’AUMENTO DEI CASI SEGNALATI. MA QUALI INDIZI CI PERMETTONO DI RICONOSCER­E QUESTA MALATTIA CHE SPAVENTA TANTO I GENITORI?

NessunRISP­ONDE

allarme. Ogni anno in Italia abbiamo circa 200 casi di meningite. I casi in Toscana perciò rientrano nella media attesa, anche se concentrat­i in provincia di Firenze, come già era avvenuto nel 1996. Gli strumenti sanitari di cui disponiamo sono in grado di affrontare ogni tipo di situazione. Innanzitut­to la meningite si può riconoscer­e col “test della camminata”: in caso di sospetto, per esempio quando c’è febbre alta, mal di testa, sonnolenza, si deve far alzare dal letto il paziente e invitarlo a camminare. Se lo fa non ha la meningite, ma potrebbe averla se non sta in piedi o cade a terra. In questo caso si dovrà andare prima possibile al Pronto Soccorso. Quando c’è un caso di meningite, chi è stato a contatto col malato dovrà assumere antibiotic­i per prevenzion­e. Ma di fronte a queste notizie di solito ci si fa assalire dal timore della malattia e si pensa subito a effettuare il vaccino, in alcuni casi fino a richiedere la vaccinazio­ne di massa come nel Milanese nel 2004 e in Veneto nel 2007. La scelta del vaccino, invece, dovrebbe essere sempre consapevol­e. La meningite può essere provocata, oltre che dal meningococ­co, da vari batteri. Contro l’ Haemophilu­s, il più diffuso, disponiamo del vaccino dal 1995. I vaccini contro gli altri batteri sono realizzati con moderne tecniche, pertanto possono essere effettuati con tranquilli­tà, ma la scelta non deve essere dettata dalla paura, perché le vaccinazio­ni sono tutte importanti, e sarebbe un rischio dimenticar­e quelli contro malattie pericolose di cui non abbiamo paura, come il morbillo.

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