Ciao papà sono viva Dal trekking all’incubo
NATALIA MASTROTA, FIGLIA DEL CONDUTTORE TV E DELLA ESTRADA ERA PARTITA PER UN’ESCURSIONE. PER POCO LE VALANGHE NON L’HANNO SFIORATA. ECCO LA SUA AVVENTURA
PLukla (Nepal), aprile apà, fra poco parto con l’elicottero di Maurizio Folini. Andiamo al campo base dell’Everest, a recuperare alcuni alpinisti sopravvissuti e bloccati tra i ghiacci. Poi voliamo all’aeroporto di Kathmandu. Presto sarò in Italia. È stato terribile. Per due notti ho dormito qui a Lukla, all’aperto, circondata dalle pire di cadaveri. Una tragedia sconvolgente». Sono le 4 di mattina del 27 aprile, circa le 8 in Italia. Natalia Mastrota, 19 anni, è la figlia del conduttore televisivo Giorgio Mastrota e dell’ex attrice e showgirl spagnola Natalia Estrada.
«QUANDO HO CAPITO CHE È STATA FORTUNATA»
Partita per un trekking di 21 giorni in Nepal, ha raggiunto con un gruppo di amici una vetta di 7 mila metri. Ed è scampata per poco al terremoto più devastante degli ultimi 81 anni: 7,8 di magnitudo, che ha rivoltato il Paese, sbriciolato case e monumenti a Kathmandu, città di 2 milioni e mezzo di abitanti, polverizzato villaggi sulle montagne e causato valanghe sull’Everest affollato di alpinisti. Mentre scriviamo, il numero delle vittime sale. La Caritas stima 6 mila morti. Natalia Mastrota è viva per un soffio, come racconta a Oggi suo padre Giorgio. Ma torniamo a quel maledetto 25 aprile. In Nepal la scossa più forte è alle 11.30 ore locali. Dopo un po’, le agenzie di tutto il mondo battono i primi “lanci” sul terremoto. Le tv non hanno ancora filmati da trasmettere. La figlia Natalia avverte subito Mastrota, per rassicurarlo: «Papà, qui c’è stata una scossa fortissima. Non preoccuparti, però. Io sono a Lukla. Sono appena tornata dal campo base dell’Everest e, soprattutto, sto bene!». «Quando ha chiamato, né io né lei avevamo ancora realizzato la gravità del terremoto», racconta il padre. «Poi ho capito che mia figlia è viva per un soffio». Il giorno prima Natalia era già scesa a Gorak Shep un villaggio a 5