ANCHE A HOLLYWOOD SI SCAMBIANO LE COPPIE
Anche il cinema si è occupato di quadrilateri amorosi. Sopra, Elliott Gould, Natalie Wood, Robert Culp e Dyan Cannon in Bob & Carol & Ted & Alice del 1969. A destra, Kevin Spacey e Kevin Kline sono i mattatori di Giochi d’adulti, del 1992, di Alan Pakula, regista di La scelta di Sophie. contava un’altra versione, a base di investigatori privati, fotografi prezzolati e ipotesi su chi ha tradito per primo chi. «Infamie», commenta con Oggi Sallusti: «Sono profondamente amareggiato. Io e Patrizia? Dico solo che siamo legatissimi, sì, ma da un comune dolore. Siamo dei sopravvissuti». Sallusti e Santanchè, però, non sono gli unici protagonisti di un valzer delle coppie. E il “quadrilatero” piace anche al cinema, con esiti a volte esilaranti a volte dark. Come in Sex & breakfast con Macaulay Culkin ( l’ex bambino di Mamma, ho perso l’aereo), My best friend’s wife (Il migliore amico di mia moglie), con John Stamos, e Giochi d’adulti, in cui si confrontano Kevin Spacey e Kevin Klein. Ma lo scambio reciproco di amanti avviene più spesso di quanto ci si immagini anche tra le unioni non vip. «Non sono scenari così rari. Nel mare fluido dell’amore a volte appaiono questi arcipelaghi a quattro. E sono prodotti da dinamiche ben precise», ci spiega Alessandra Graziottin, sessuologa e direttore del Centro di ginecologia del S. Raffaele Resnati di Milano. «La prima si chiama “segreta simmetria”. Esistono motivazioni inconsce che riconoscono le somiglianze. Queste persone si mettono insieme perché hanno denominatori comuni sostanziali. Succede spesso tra sorelle e cugine, per esempio. La seconda dinamica è quella della “complementarietà”: se con qualcuno vivo una certa esperienza poi con il compagno successivo voglio esattamente l’opposto. Ed è un’inversione di ruolo per entrambe le coppie coinvolte. Ognuno vive la metà che non ha vissuto prima. Ma di solito questi scambi a X non sono duraturi», avverte Graziottin. «Mi è capitato nel mio lavoro di vedere coppie che si sono “incrociate”» concorda l’avvocato Grazia Cesaro, specializzata in diritto di famiglia e minorile. «Spesso succede perché i coniugi hanno le stesse frequentazioni, gli stessi amici. Poi, certo, può capitare che si scateni una reazione di vendetta e questo nelle separazioni non è mai salutare. Soprattutto se sono coinvolti dei minori. Le conseguenze per loro possono essere estremamente traumatiche se i genitori non prendono le dovute precauzioni. Gli adulti coinvolti devono rispettare i tempi del bambino di accettazione della separazione e di un nuovo partner del genitore, che possono non essere brevi». Alla mossa vendicativa, invece, non crede la scrittrice Maria Venturi: «Non penso si tratti di vendetta. Tra i due mollati scatta un’attrazione irresistibile e per loro trovare un nuovo compagno è una grande iniezione di autostima, non si sentono più seconde scelte. Credo sia un classico gioco delle coppie, che ricorre spesso in ambienti privilegiati, dove si frequentano gli stessi salotti», conclude Venturi. «Chi lascia perché incontra un altro ha spesso il desiderio che il suo ex si metta con l’ex del nuovo compagno. Li fa sentire meno in colpa», osserva la psicologa e psicoterapeuta Fabia Schoss. E in questo caso tra i due, è convinta, chi ne esce meglio è il giornalista: «Sallusti dimostra un comportamento civile, che dà un buon esempio a tutti i maschi: invece di ammazzare le donne che vi lasciano, mettetevi con le loro amiche». Del resto la rivalsa è la reazione tipica per un uomo che viene mollato. «Loro devono dimostrare di cadere in piedi, di essere migliori, di non fare la figura dei cornuti e mazziati», conclude Schoss, «così si mettono con la prima che capita. E di solito è quella che già conoscono».
« METTETEVI CON LA SUA MIGLIORE AMICA»